Morte David Rossi, il Csm indaga sui festini a luci rosse dopo il servizio shock de Le Iene
Il Consiglio Superiore della Magistratura, dopo il servizio de Le Iene, ha aperto un’indagine conoscitiva sui festini a luci rosse nei pressi di Siena emersi nell’inchiesta giornalistica riguardante la morte di David Rossi.
Il comitato della Presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura, su richiesta del consigliere Ardituro, ha incaricato la prima Commissione, presieduta da Antonio Leone, di avviare un’indagine conoscitiva sulla vicenda messa in luce dall’inchiesta giornalistica, condotta da Le Iene, riguardante i festini a luci rosse in cui sarebbero coinvolti politici, magistrati, manager, imprenditori e personaggi legati al Monte dei Paschi di Siena. Il servizio, mandato in onda dalla trasmissione di Italia 1, riguardava la morte di David Rossi, ex capo della comunicazione del Mps, precipitato il 6 marzo del 2013 da una finestra della sede della banca a Rocca Salimbe.
La vicenda riguardante i presunti festini a luci rosse era emersa già nel primo servizio realizzato da Le Iene, legato sempre alla misteriosa morte di David Rossi, nel quale, a telecamere nascoste, l’ex sindaco di Siena ne aveva rivelato l’esistenza. Nell’ultimo servizio realizzato dalla iena Antonio Monteleone è stato ascoltato un testimone, presente ai festini come escort. Il filmato è stato acquisito subito dalla Procura di Genova che ha aperto un fascicolo a carico dei magistrati di Siena. Inoltre però anche la prima Commissione del Csm vuole vederci chiaro sulla questione.
Nella giornata di ieri, 29 marzo, come riporta LaRepubblica.it, la prima Commissione del Csm ha chiesto, nell’ambito delle pratiche già aperte sul caso Mps, informazioni al procuratore generale di Firenze, Marcello Viola. Da ottobre 2017, presso la prima Commissione, sono già pendenti una pratica aperta su richiesta dell’ex componente Pierantonio Zanettin (da poco eletto in parlamento). Quest’ultimo chiedeva di valutare eventuali profili di incompatibilità ambientale o funzionale a carico dei vertici del tribunale e della procura di Siena. Inoltre vi era aperta anche una “pratica a tutela” dei magistrati senesi chiesta dal presidente della Corte d’Appello di Firenze, Margherita Cassano, e dal procuratore generale, Marcello Viola.
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