Una nuova clamorosa ipotesi, come riporta il settimanale Giallo, sembra prendere piede nell’omicidio del giovane Alessandro Neri: il ragazzo è stato ucciso per un debito non pagato? Due testimoni hanno rivelato agli inquirenti di aver visto Alessandro prima che venisse ucciso.
Resta ancora una fitta nube sulla morte di Alessandro Neri, il giovane ucciso con due colpi d’arma da fuoco la sera del 5 marzo scorso e trovato morto l’8 marzo in un anfratto alla periferia sud di Pescara, a due passi del torrente Vallelunga. Gli inquirenti continuano a ripetere di star investigando a 360 gradi, senza tralasciare alcuna pista. Nelle ultime ore, come riporta il settimanale Giallo diretto da Andrea Biavardi (da oggi, 29 marzo, in edicola), sembra però farsi strada un clamorosa ipotesi: il 28enne potrebbe essere stato ucciso per un debito contratto con alcuni personaggi poco raccomandabili. Non si tratterebbe di veri e propri criminali, ma di “piccoli delinquenti”.
Il settimanale riporta inoltre una indiscrezione clamorosa sulle indagini: “Ci sono almeno due testimoni che hanno riferito particolari molto importanti sugli ultimi istanti di vita di Alessandro Neri. Le persone ascoltate non sono familiari né amici della vittima: si tratta di cittadini che, involontariamente, sono stati testimoni di alcune scene che hanno puntualmente riferito. Le loro parole sono state messe a verbale“.
Ci teniamo a precisare che gli inquirenti continuano ad indagare a 360 gradi. La pista del debito è un’ipotesi. Sembra però certo che il killer si sia fatto aiutare da qualcuno; inoltre si fa sempre più largo il sospetto che al momento dell’omicidio Alessandro Neri non fosse da solo con il suo assassino. A rafforzare tale ipotesi vi sono le testimonianze dei due cittadini, i quali potrebbero aver riferito di aver visto il 28enne nel tardo pomeriggio del 5 marzo parlare e poi allontanarsi insieme ad alcuni soggetti. Al momento sono ancora in corso gli accertamenti. La Procura di Pescara ha incaricato la Guardia di Finanza di controllare tutti i conti correnti bancari intestati alla vittima e alla sua famiglia, in modo da studiare nei movimenti, sia in entrata che in uscita.
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