Fabrizio Frizzi: se ne va un uomo di cui si ricordano solo cose belle
Impossibile trovare un difetto in quell’uomo generoso, educato, perbene che era Fabrizio Frizzi. Come appariva sul piccolo schermo, con il sorriso che gli ha fruttato il soprannome di “eterno ragazzo”, così era nella vita. Sempre pronto alla battuta, allo scherzo gentile, alla gioia. Tra le sue doti, il senso della misura: in tutta la sua carriera non si ricorda un episodio, che sia uno, in cui il presentatore abbia superato la sottile linea del buon gusto. Mancherà a molti, alla famiglia ovviamente ma anche ai colleghi, al suo pubblico. E ai giornalisti, con cui mai, cosa più unica che rara, è stato scortese nonostante si sappia quanto a volte siano indisponenti.
Era sicuramente un uomo al di fuori della normalità Fabrizio Frizzi. Gentile, cortese, pronto a farti sentire importante anche se gli chiedevi solo un autografo. Educato come è difficile trovare qualcuno al giorno d’oggi, perché l’educazione, si sa, è cosa rara. Lui invece nell’educazione era maestro, avrebbe potuto dare lezioni a quanti, meno talentuosi e di spessore rispetto a lui, spargono giornalmente presunzione e arroganza.
Ha meritato pienamente una carriera lunga e fortunata, fatta di spettacoli da cui ci si poteva aspettare, anche grazie a lui, spensieratezza e serenità. Come “Scommettiamo Che”, dove Fabrizio Frizzi era il primo a stupirsi della portata di certe scommesse, proprio come un ragazzino. O “Miss Italia“, che, quando c’era lui, non c’era spazio per polemiche o momenti di brutta televisione.
Fabrizio Frizzi tra le sue innumerevoli doti, aveva anche la pazienza: era capace di rimanere sorridente fino alla fine davanti a un’orda di giornalisti che gli chiedevano sempre le stesse cose. E lui, anche alla ventesima, identica domanda, ripeteva la sua storia con il sorriso sulle labbra. Si sa quanto possano essere indisponenti alle volte i giornalisti, preoccupati di portare a casa “il pezzo” o “lo scoop”. Intervistare Fabrizio Frizzi era un piacere perché la maggior parte delle volte cercava di accontentarti rispondendo anche a domande impossibili: se poi proprio non poteva per motivi di embargo di nuovi programmi tv, si scusava umilmente spiegando che non dipendeva da lui.
E’ stato proprio attraverso le domande più bizzarre che abbiamo avuto la possibilità di scoprire qualcosa di privato ma estremamente felice della sua vita: come quando con il fratello Fabio, da piccoli, aspettavano Babbo Natale mangiando il “babbo Natalino di cioccolato” e sperando che Santa Claus portasse loro il pupazzo che rimbalzava da tutte le parti, come gli avevano scritto nella letterina.
Quell’anno il pupazzo saltellante arrivò. Lui aveva sette anni, il fratello qualcosa in più: non erano quindi così grandi da notare che tutte le suppellettili del salotto erano sparite: era stato il gesto di una mamma previdente che aveva tolto ciò che un pupazzetto tirato ovunque poteva rompere. Oppure del primo natale di sua figlia Stella: “I miei natali più belli sono stati due: il primo di cui ho memoria perché ero figlio, il primo della mia Stella perché sono padre”, ci aveva detto emozionato due anni fa.
Fabrizio Frizzi non aveva il coraggio di farti andare via senza nemmeno una risposta anche quando gli chiedevi se avesse avuto nella sua vita esperienze paranormali: una domanda per cui altri personaggio della tv molto meno famosi ti avrebbero mandato allegramente a quel paese e a cui invece lui volle rispondere, perché effettivamente c’era qualcosa di “strano” che gli era capitato e non sapeva se fosse frutto della sua immaginazione o meno.
Stava guidando in una strada buia di notte, quando nello specchietto retrovisore ha visto passare una luce bianca, fortissima, velocissima. Non ha mai capito di cosa si trattasse: gli piaceva pensare che fosse un disco volante, perché il fatto che ci fosse altra vita nell’universo lo rendeva felice.
Ora, ripensandoci, vorremmo tutti che, effettivamente, quella grande luce fosse stata una navicella spaziale, pronta a riportarti a casa. Perché tu, caro Fabrizio, così solare, così delicato e sensibile, sei stato davvero un uomo di un altro pianeta.
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