Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Cose da Vip

Omicidio Alessandro Neri, mistero su due telefonate da numeri nascosti

Non si fermano le indagini per la morte di Alessandro Neri, il ragazzo di 28 anni ucciso a Pescara. La madre del giovane lotta affinché chi sa parli e non crede che la pista familiare porti all’assassino di suo figlio. 

Resta ancora una fitta nube sul morte di Alessandro Neri, il giovane ucciso con due colpi d’arma da fuoco la sera del 5 marzo scorso e trovato morto l’8 marzo in un anfratto alla periferia sud di Pescara, a due passi del torrente Vallelunga. La mamma del giovane, Laura Lamaletto, provata e sconvolta, ha rivelato ai microfoni di diverse trasmissioni televisive di non avere alcuna idea su chi possa aver compito tale barbaro atto: “Penso e ripenso agli ultimi giorni, ma non riesco a immaginare cosa gli sia potuto accadere. Non lo so“.

Ai microfoni de La vita in diretta è tornata anche sulla pista della faida familiare: “Non ho elementi per accusare i miei parenti. Non posso credere o immaginare che dietro vi sia la mia famiglia. L’unica cosa che chiedo loro è di farsi sentire con i carabinieri per fare chiarezza sull’intera vicenda”. Rispondendo alla domanda se il nipote o il fratello dopo quanto accaduto l’abbiano chiamata dice: “Ho ricevuto due telefonate con il numero nascosto a cui non ho risposto. Loro di solito chiamano in quel modo. Quindi è probabile“. Non vi è però certezza di chi l’abbia chiamata. La mamma di Alessandro Neri ha poi aggiunto: “Vogliamo solo capire”, ribadendo che da parte sua, del marito e dei figli non c’è alcun sentimento di vendetta.

Al momento gli inquirenti non stanno tralasciando alcuna pista. La speranza è che emerga qualche dato utile per risolvere il giallo della morte di Alessandro nell’analisi delle impronte trovate nelle autovetture poste sotto sequestro, tra cui: la Fiat 500 di Alessandro Neri, i due suv in uso dal cugino del giovane e la Opel Meriva bruciata e accartocciata di proprietà di un tassista della zona con piccoli precedenti. Quest’ultima vettura è molto simile alla macchina ripresa dal alcune telecamere di videosorveglianza che riprendono la vettura di Alessandro Neri seguita da una Opel. In attesa dei risultati dei Ris gli inquirenti continuano a percorrere tutte le piste fino a questo momento prese in considerazione. I Carabinieri inoltre stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita del giovane, analizzando anche le frequentazioni di Alessandro Neri tra cui spicca anche il nome, come riporta Il Messaggero, di Luca Gargivolo, collaboratore di giustizia, il quale però, attraverso il suo avvocato, ha precisato di non aver mai conosciuto Alessandro Neri aggiungendo inoltre di essere ormai lontano da Pescara dal 2013.

Photo Credits Facebook

Pulsante per tornare all'inizio