Continuano le indagini sulla morte di Alessandro Neri, il ragazzo ucciso a Pescara. Gli inquirenti si stanno concentrando sulla pista familiare: dubbi sull’alibi del cugino, con il quale il giovane aveva discusso per l’estromissione dall’azienda di famiglia. Si indaga su un’auto bruciata.
Resta ancora una fitta nube sul morte di Alessandro Neri, il giovane ucciso con due colpi d’arma da fuoco la sera del 5 marzo scorso e trovato morto l’8 marzo in un anfratto alla periferia sud di Pescara, a due passi del torrente Vallelunga. Stando quanto rivelato dalla conduttrice Barbara D’Urso, all’interno del programma Pomeriggio 5, sembra che vi siano forti dubbi sull’alibi del cugino del ragazzo. Gli inquirenti fin dal rinvenimento del cadavere di Alessandro hanno iniziato ad indagare percorrendo tre piste: quella della faida familiare, quella passionale e quella riguardante le frequentazioni del giovane. Sembra dunque che lo sguardo di chi indaga si rivolga sempre più verso l’azienda di famiglia e ai suoi “intrighi”.
Il cugino, con il quale negli anni Alessandro Neri aveva avuto diversi litigi per via dell’estromissione dall’azienda vinicola di parte della sua famiglia, aveva sostenuto di essere in America al momento dell’omicidio. Stando invece quanto lanciato da Il Tempo e ripreso da Barbara D’Urso, la data del biglietto di partenza è successiva alla morte del giovane. La discrepanza fra quanto dichiarato e la data del biglietto aereo potrebbe quindi aprire un nuovo scenario investigativo, riguardante l’ipotesi di una faida interna.
Gli inquirenti nel frattempo non stanno tralasciando alcun elemento. Nelle ultime ora stanno concentrando la loro attenzione su una Opel Meriva trovata bruciata e compattata proprio pochi giorni dopo l’omicidio di Alessandro Neri. Dalle immagini repertate sembra che ad inseguire la Fiat 500 del giovane sia stata proprio questa macchina, ora distrutta. Al momento non vi sono certezze su un coinvolgimento nell’omicidio, in quanto l’accaduto potrebbe anche essere un caso. La Opel sembra essere stata distrutta da un incendio di natura dolosa, che ha anche interessato uno scooter e il portone dell’abitazione del proprietario dell’auto. Stando quanto sostenuto da quest’ultimo, la vettura doveva essere rottamata e dopo aver preso fuoco è stata trasportata in un deposito dove è stata compattata.
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