Per la prima volta dopo la sentenza di condanna definitiva all’ergastolo, Sabrina Misseri e Cosima Serrano hanno raccontato la loro versione dei fatti in tv, nella trasmissione Storie Maledette di Franca Leosini, in merito all’omicidio di Sarah Scazzi.
Franca Leosini nella prima puntata di Storie Maledette, andata in onda ieri 11 marzo, ha dato spazio a Sabrina Misseri e a Cosima Serrano, le due parenti di Sarah Scazzi, entrambe accusate e condannate in via definitiva all’ergastolo per aver ucciso il 26 agosto del 2010 la 15enne di Avetrana. Per la prima volta le due donne hanno raccontato la loro versione dei fatti in merito al delitto. A parlare è stata principalmente Sabrina Misseri, la cugina di Sarah. La ragazza ha raccontato alla giornalista Franca Leosini del forte legame con che aveva con la cugina: “Era la sorella minore che non ho mai avuto, viveva praticamente da noi. Poteva venire quando voleva, non serviva che avvisasse”.
Sabrina Misseri ha raccontato chi era Sarah, con particolari mai emersi: “Non aveva un’alta autostima di se stessa. Avevo notato che uscendo con i miei amici Sarah stava cominciando a credere un pochino più in sé e si divertiva”. Sabrina parlando con affetto della piccola Sarah ha raccontato come entrambe hanno sofferto di bullismo: “Io in passato ho sofferto di bullismo e anche Sarah. Entrambe nel periodo delle scuole medie venivamo prese in giro. Ora sono tutte amiche di Sarah, ma io so che prima la prendevano in giro perché magari non si vestiva con abiti firmati…”. Anche Cosima Serrano, ai microfoni di Storie Maledette, ha raccontato alcuni aspetti fino a questo momento sconosciuti: “Quando Sarah era piccola giocavo spesso con lei, fino a quando una volta mi disse di voler essere adottata. Mi allontanai un poco, ma rimanendo comunque presente. Smisi per esempio di giocare con lei. Sarah era molto legata a noi, però dire di voler essere adottata mi allarmò”. La zia di Sarah ha poi raccontato: “Lei (riferendosi alla 15enne, ndr) aveva visto da piccola una mia foto dove avevo i capelli biondi e diceva che quella era sua madre e portava questa immagine nella sua borsetta. Allora le dissi: ‘Io non sono tua madre’ e cercai di spiegarle che lei da noi poteva venire sempre, ma che io non era la sua mamma“.
Successivamente Franca Leosini ha ripercorso con Sabrina Misseri l’intreccio con Ivano Russo, a partire dal momento in cui lo conobbe fino ad arrivare all’innamoramento che, secondo l’accusa, è poi mutato diventando una vera e propria ossessione a tal punto da essere l’origine dell’omicidio di Sarah Scazzi. La giornalista ha poi rivolto una domanda precisa a Sabrina sul suo passato e su quel suo interesse per Ivano: “Lei praticava massaggi a Ivano Russo, ma sembra, stando ad alcune testimonianze di sue amiche o presunte tali, che a muovere le mani con efficacia felicemente terapeutica fosse anche Ivano Russo su di lei…“. A questo punto Sabrina Misseri sbotta: “Questo lo dice lei, o meglio lo dicono loro. Io a casa dei miei genitori non ho mai fatto nulla”. La Leosini ha poi letto gli ultimi messaggi scambiati tra Sabrina e Sarah e tra l’imputata e l’amica Mariangela: per gli inquirenti tali sms sono la prova del tentativo diabolico di depistaggio messo in piedi dalla giovane. La ragazza, incalzata dalle domande dirette della conduttrice, ha risposto mettendo in luce la sua verità e in lacrime ha dichiarato: “Mi hanno dipinta come una serial killer“. Nella prossima puntata, che andrà in onda domenica 18 marzo, Franca Leosini in compagni di Sabrina Misseri e Cosima Serrano si soffermerà sulla figura di Michele Misseri.
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