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Il fratello di Isabella Noventa patteggia per l’accusa di falso dentista: la vittima resta ancora imputata

Si è concluso il processo nei confronti di Paolo Noventa, accusato di essersi dichiarato e di aver agito come “falso dentista” abusando della professione di odontoiatra. Resta ancora aperto il dibattito nei confronti di Isabella Noventa, imputata per aver aiutato il fratello.

Si è concluso il processo nei confronti del falso dentista Paolo Noventa, il fratello della donna assassinata nella notte tra il 15 e il 16 gennaio del 2016 e della cui morte sono stati condannati in primo grado l’amante e la sorella di quest’ultimo, Freddy e Debora Sorganto (con una pena pari a 30 anni), e la tabaccaia Manuela Cacco (con una pena di 16 anni e 10 mesi). L’odontoiatra, smascherato in passato anche da Le Iene, ha patteggiato in Appello a Venezia ed è stato condannato per l’esercizio abusivo della professione di odontoiatra a un anno, oltre al pagamento di un risarcimento all’Ordine dei medici e degli odontoiatri pari 50 mila euro.

Dopo più di due anni si è quindi concluso in via definitiva il processo contro Paolo Noventa: la prima sentenza, del novembre del 2015, l’odontoiatra era stato condannato a 8 mesi di reclusione e a risarcire i medici con 70 mila euro; la seconda sentenza, del marzo del 2016, lo aveva condannato a 14 mesi per l’esercizio abusivo della professione di odontoiatra con la qualifica di delinquente abituale e ad un risarcimento all’Ordine dei medici e degli odontoiatri pari a 20 mila euro. La Corte d’Appello di Venezia ha quindi unificato e riformato le due pronunce a carico dell’uomo.

 

Resta invece ancora aperto il processo a carico di Isabella Noventa per aver aiutato il fratello nello svolgere la professione di “finto dentista”. La segretaria, il cui cadavere non è mai stato ritrovato, è accusata di aver collaborato alla falsa professione dichiarata dall’uomo in quanto era impiegata nell’attività dello studio. Il processo a suo carico è stato rinviato per l’ennesima volta al prossimo 6 settembre, anche se nulla potrà cambiare da qui a quella data in quanto il certificato di morte presunta non potrà essere stilato, né tanto meno si avrà una sentenza definitiva contro gli imputati dell’omicidio. A meno che, nell’arco di questi mesi, non spunti il cadavere di Isabella Noventa. Sembra dunque che il paradosso riguardante Isabella Noventa, deceduta secondo il processo contro i fratelli Sorgato e la Cacco mentre è in vita per il processo a suo carico, debba protrarsi per un po’ di anni.

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