
Arrestati all’alba dai carabinieri l’ex marito di Renata Rapposelli, Giuseppe Santoleri, e il figlio Simone, entrambi indagati per l’omicidio della pittrice di 64 anni.
All’alba di questa mattina, 6 marzo 2018, sono stati arrestati l’ex marito di Renata Rapposelli, Giuseppe Santoleri, e il figlio Simone, entrambi indagati per l’omicidio della pittrice originaria di Chieti, la 64enne scomparsa il 9 ottobre del 2017 da Giulianova, il cui cadavere è stato rinvenuto il 10 novembre scorso sulle rive del fiume Chienti, in una zona impervia in contrada Abbadia di Fiastra, a Tolentino.
I due uomini erano entrambi indagati con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. A carico dei Santoleri vi sono diversi indizi secondo la Procura, come per esempio i filmati della telecamera di sorveglianza di una stazione di servizio presente sulla strada statale 77 della Val di Chienti, e quelli riguardanti la rotatoria all’altezza di Porto Sant’Elpidio, che immortala la loro Fiat 600 bianca nei giorni successivi la scomparsa di Renata Rapposelli. Secondo gli inquirenti tali spostamenti sono stati effettuati per trasportare la pittrice sul luogo in cui è stato ritrovato il cadavere della donna. Il racconto dei due uomini sul viaggio fatto da Giuseppe e Renata verso Loreto nel primo pomeriggio del 9 ottobre, giorno della scomparsa, per chi indaga non è verosimile. A fondamento di tale tesi vi sono anche le diverse testimonianze a sfavore dei Santoleri.
Fondamentale al fine delle indagini il lavoro dei Ris che hanno riscontrato la compatibilità del terriccio ritrovato sotto all’automobile dei due uomini con quello prelevato sul luogo in cui è stato rinvenuto il corpo di Renata Rapposelli. Nelle prossime ore, intorno alle 11 di questa mattina, la Procura di Ancona fornirà ulteriori elementi sul loro stato di fermo. Nel frattempo i due uomini, come fa sapere Quarto Grado su Facebook, hanno lasciato la caserma dei Carabinieri di Giulianova per essere trasferiti nel carcere di Teramo. Per gli inquirenti i Santoleri stavano inquinando le prove a loro carico e per tale ragione il fermo è stato necessario.
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