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Chicche di Velvet

Giallo Renata Rapposelli, telecamere e testimonianze la difesa dei Santoleri passa al contrattacco: “Solo illazioni”

Dopo le recenti rivelazioni su alcuni filmati che ritraggono la macchina dei Santoleri nella zona dell’omicidio di Renata Rapposelli, il criminologo Ezio Denti, consulente della difesa di Simone e Giuseppe Santoleri, passa al contrattacco: ecco le sue importanti dichiarazioni.

Non si fermano le indagini riguardanti la misteriosa morte della pittrice originaria di Chieti, Renata Rapposelli, la 64enne scomparsa il 9 ottobre del 2017 da Giulianova, il cui cadavere è stato rinvenuto il 10 novembre scorso sulle rive del fiume Chienti, in una zona impervia in contrada Abbadia di Fiastra, a Tolentino. Gli unici indagati a piede libero con l’accusa di omicidio in concorso e occultamento di cadavere, al momento, sono il figlio Simone Santoleri e l’ex marito Giuseppe. Stando a diverse indiscrezioni giornalistiche, la Procura di Ancona è entrata in possesso di alcuni filmati altamente compromettenti per i due indagati. Sembrerebbe infatti che le telecamere di sorveglianza disposte lungo il percorso abbiano ripreso la vettura Fiat 600 in uso dei Santoleri sia nel giorno dell’omicidio della pittrice che nei tre successivi ad esso.

Tali immagini, se confermata la compatibilità con l’auto dei Santoleri, potrebbero aggravare la posizione del figlio e dell’ex marito della pittrice Renata. In un filmato in particolare si ha la certezza che la vettura sia la stessa dei Santoleri in quanto esso è nitido e la telecamera inquadra anche la targa che corrisponde a quella della Fiat 600 in questione. Ci troviamo esattamente a tre giorni dalla scomparsa di Renata Rapposelli quando la macchina, in uso da Giuseppe e Simone Santoleri, percorre la Statale Adriatica in direzione nord e dopo circa 40 minuti raggiunge la superstrada Civitanova-Foligno.

Il criminologo Ezio Denti, consulente della difesa di Giuseppe e Simone Santoleri, è intervenuto sulla questione affermando: “Solo illazioni“. L’investigatore, che affianca gli avvocati dei due uomini, ha affermato che ad oggi non esistono prove certe ed oggettive in merito alla presunta colpevolezza dei due uomini: “Noi sappiamo con certezza il racconto di Simone e Giuseppe ai quali abbiamo chiesto più volte la ricostruzione e sul quale non si sono mai contraddetti. Li abbiamo sentiti anche provando a trarli in inganno ma la versione non è mai mutata“. Denti, come riportato da CentroPagina, ha aggiunto: “Abbiamo inoltre percorso il tragitto indicato da Giuseppe, quello fino a Loreto, intrapreso per accompagnare l’ex moglie al Santuario. Lo abbiamo percorso ad 80 chilometri orari e i tempi di andata e ritorno sono quelli impiegati e riferiti da Giuseppe. Anche noi stiamo facendo le nostre investigazioni“. “Aspettiamo la fine delle indagini preliminari – continua l’investigatore Denti – e se ci sarà la richiesta di un rinvio a giudizio di Simone e Giuseppe. Se sarà così faremo accesso agli atti e vedremo le contestazioni reali. La testimonianza della farmacista? Dalle dichiarazione che fino ad oggi ha reso ai media mi sembra improbabile che si ricorda il nome della pittrice perché lo ha letto dalla tessera sanitaria che poi non ha nemmeno strisciato. Le telecamere? Tra le Marche e l’Abruzzo ci sono migliaia di Fiat Seicento bianche come quella dei Santoleri. Vogliamo la ripresa della targa, se c’è.

Photo Credits Facebook

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