
In attesa del processo d’Appello nei confronti di Antonio Logli, accusato di omicidio e occultamento del cadavere della moglie Roberta Ragusa, si infittisce il giallo riguardante la lettera anonima inviata ai Carabinieri e a Chi l’ha visto?.
Dopo la lettera anonima riguardante il caso di Roberta Ragusa, inviata nei primi giorni del mese di gennaio alla redazione di Chi l’ha visto? e ai Carabinieri, il team del noto programma di Rai 3 è tornato sulla misteriosa scomparsa della donna e sul giallo dell’uomo suicida. La missiva invitava gli inquirenti ad indagare sul dipendente del cimitero morto nel 2016 sotto il treno della linea ferroviaria di Pisa-Lucca. Tale gesto, secondo l’autore anonimo, sarebbe collegato con il caso di Roberta Ragusa, la donna originaria di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, scomparsa nel nulla nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012.
Secondo i Carabinieri la lettera anonima sarebbe un tentativo di depistaggio in vista del processo d’appello, previsto il 14 marzo, nei confronti del marito Antonio Logli. Chi l’ha visto? ha però voluto vederci chiaro ed ha indagato sui dettagli riportati nella missiva. Il noto programma, che da sempre con il suo team si occupa dei casi di scomparsa e delle grandi inchieste di cronaca nera, riguardando il proprio materiale sulla scomparsa di Roberta Ragusa ha notato di aver intervistato nel 2014 l’addetto al forno crematorio suicidatosi.
L’uomo era il custode del cimitero. Ai microfoni di Chi l’ha visto, nel lontano 2014, l’uomo mostrò che il forno crematorio, di cui si era tanto discussa l’attività nel periodo della scomparsa di Roberta Ragusa, era fuori uso già nel 2011 e che il corpo della donna non poteva essere stato bruciato lì. Gli inquirenti stessi avevano escluso tale ipotesi. I colleghi dell’uomo, ascoltati dal noto programma di Rai 3, hanno raccontato della riservatezza e discrezione del dipendente e, a loro avviso, dubitano che sia stato coinvolto nella sparizione del corpo della donna. Il dipendente del cimitero aveva inoltre rivelato di non conoscere Antonio Logli, né Roberta Ragusa. La lettera potrebbe essere opera di un mitomane, lo stesso magari che nei precedenti anni aveva provato a depistare le indagini.
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