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Cose da Vip

Caso Roberta Ragusa, il cadavere bruciato in un forno crematorio? L’ipotesi shock

In attesa del processo d’Appello nei confronti di Antonio Logli, accusato di omicidio e occultamento del cadavere della moglie, si accendono nuovamente i riflettori sulla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa.

Dopo la lettera anonima inviata nei primi giorni del mese di gennaio alla redazione di Chi l’ha visto? e ai Carabinieri, si sono accesi nuovamente i riflettori sulla misteriosa scomparsa di Roberta Ragusa, la donna originaria di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, sparita nel nulla nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012. Roberta non è mai stata trovata, nonostante le molte ricerche che sono state eseguite nel corso di questi 6 anni. Dal momento che il suo corpo non è stato mai ritrovato, gli inquirenti sospettano che la donna sia stata uccisa. Il principale indiziato di quello che si configura come un omicidio è il marito Antonio Logli, sul quale però non sono state trovate prove schiaccianti per la sua colpevolezza, nonostante l’impiegato pubblico sia stato condannato in primo grado a 20 anni di reclusione con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.

La missiva anonima, resa nota da Chi l’ha visto? nella puntata del 17 gennaio, recita: “Indagate sull’uomo suicidatosi a Pisa nel 2016 sotto il treno della linea ferroviaria di Pisa-Lucca. Lavorava al cimitero di Pisa ed era un ex tossico dipendente. Nella sua vita ha sempre avuto problemi di natura economica. Dopo la scomparsa di Roberta Ragusa ha iniziato ad avere problemi psicologici: c’era qualcosa che lo tormentava. Al momento della sua morte i familiari hanno trovato un lingotto d’oro nella cassaforte”. Il dipendente del cimitero, addetto al forno crematorio del camposanto di Pisa, si è suicidato sulle rotaie che scorrono proprio dietro la casa Logli: una coincidenza? Tale morte, secondo l’autore anonimo, sarebbe collegata con la sparizione di Roberta Ragusa. Secondo i Carabinieri la missiva sarebbe un tentativo di depistaggio in vista del processo d’appello, previsto il 14 marzo, per Antonio Logli.

Del caso se ne è occupata anche Barbara D’Urso nella puntata del 22 gennaio di Pomeriggio 5. Nel servizio l’inviata spiega perché nella lettera anonima si fa riferimento al suicidio dell’addetto al forno crematorio. L’uomo, ex tossicodipendente, aveva sempre sofferto di problemi economici e, stando a quanto si apprende, nei giorni successivi la scomparsa di Roberta Ragusa il forno crematorio ha registrato un consumo di gas anomalo, anche se non è chiaro se si sia trattato di una perdita o di un uso da parte del dipendente. Secondo alcune ipotesi l’uomo potrebbe essere stato coinvolto in un eventuale occultamento e distruzione del cadavere della povera donna scomparsa nel lontano 2012.

Photo Credits Facebook

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