Detto da loro

Carlo Conti: “Ho perso mio padre quando avevo 18 mesi, mia madre mi ha cresciuto da solo”

Carlo Conti, famoso conduttore toscano, ha aperto il suo cuore e soprattutto i suoi ricordi più intimi durante un’intervista ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera in cui ha raccontato i dettagli della sua infanzia: “mia madre mi fece da madre ma soprattutto da padre”.

Così Carlo Conti durante una lunga intervista con Aldo Cazzullo del Corriere della Sera si è aperto ai suoi ricordi di infanzia, ripercorrendo l’inizio della sua carriera e il momento in cui si è reso conto di quanto vuoto avesse creato l’assenza del padre nella sua vita. “Vorrei che il mio primo ricordo fosse il mio babbo; ma morì quando avevo 18 mesi, e proprio non me lo ricordo. Mai madre mi fece da madre ma soprattutto da padre. Non aveva una lira: aveva speso tutto in cure sperimentali, inutili. Avrebbe potuto gettarsi dalla finestra con me in braccio“.

Ma non l’ha fatto, infatti, continua Conti durante l’intervista “tornata a casa dal funerale, trovò nella cassetta della posta 500 lire. Si convinse che le avesse messe santa Rita. Trovò nella fede la forza di continuare”. Una fede che il conduttore ha ereditato come conferma “credo profondamente”. Una donna molto forte e dura raccontata dalle parole di un figlio che ricorda con un sorriso anche le situazioni in cui si trovò difronte una scelta, come quando un giorno, racconta, trovò un pacchetto di Muratti Ambassador sul frigo. “Mia madre mi disse: ‘prima che lo facciano gli amici, ho pensato di farti provare io.’ Mentre accendevo, aggiunse: ‘Sappi però che il tuo babbo con il fumo c’è morto‘. Cominciai a tossire. È stata la prima e ultima sigaretta della vita”.

Una madre, Lolette, che ha dedicato la propria vita interamente al figlio cercando di colmare per anni il vuoto lasciato da un padre andato via troppo presto. Ma poi un giorno “avevo 22 anni, e stavo giocando a tennis con il mio migliore amico: Leonardo Pieraccioni. Arrivò il suo babbo, si mise dietro di lui e cominciò a incoraggiarlo: batti meglio, forza il dritto. Venni a rete a raccogliere una pallina, mi voltai indietro, e compresi che io una figura così non l’avevo“. E proprio dopo aver aperto totalmente la porta dei suoi ricordi è qui che Carlo Conti fa quel che non ha mai fatto in televisione: si commuove davanti l’intervistatore.

Photo credits Facebook

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