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Domenico Diele libero, dopo le polemiche parla l’esperto: “Nessun favoritismo, ma solo l’applicazione della legge”

Dopo 6 mesi di arresti domiciliari per l’accusa di omicidio stradale aggravato dalla morte di Ilaria Dillilo, l’attore Domenico Diele è un uomo libero. La notizia ha suscitato diverse polemiche tra cui l’intervento del consigliere regionale dei Verdi della Campania, ma a fare chiarezza ci pensa l’avvocato penalista Piergiorgio Assumma, esperto in omicidi stradali.

La notizia della libertà per decorrenza dei termini di custodia cautelare di Domenico Diele, l’attore 32enne noto al grande pubblico per la partecipazione nelle serie tv 1992, 1993, Don Matteo e per i molteplici film tra cui ACAB, che nell’estate 2017 uccise Ilaria Dilillo, 48enne salernitana, ha suscitato diverso scalpore. In molti ritengono che tale atto sia la dimostrazione di favoritismo, ma come ben spiega ad Askanews l’avvocato penalista Piergiorgio Assumma, esperto in omicidi stradali e titolare di cattedra all’Accademia della Guardia di Finanza e presso l’istituto per Ispettori della Polizia di Stato di Nettuno, la libertà dell’attore è semplicemente prevista dalla legge. 

Non vi è stato quindi nessun favoritismo. Assumma spiega: “A tutti gli effetti di legge (Domenico Diele, ndr) è tornato in libertà, perché sono scaduti i termini intermedi delle misure cautelari, predisposti dal codice di procedura penale. Scadono nel momento in cui non si passa ad una nuova fase processuale. Ma facciamo un distinguo, sono misure cautelari – misura eccezionale – cosa differente da quella che sarà poi la sentenza, molto probabilmente di condanna”. L’avvocato penalista continua: “Non c’è stato nessun favore, ma solo l’applicazione di quello che prevede la norma“. Domenico Diele sarà quindi ibero fino a quando il percorso giudiziario non sarà concluso. Inoltre, come spiega l’esperto penalista in omicidi stradali, il massimo della pena in questi casi corrisponde a 12 anni di reclusione, ma, in caso di rito abbreviato, la pena diminuirebbe.

L’avvocato Piergiorgio Assumma rivela che: “Purtroppo oggi, senza conoscere gli atti processuali, non si riesce a fare l’esatto pronostico di quanti anni prevederà la pena”. In merito a come dovranno agire gli eredi per il risarcimento dei danni materiali e morali, l’avvocato penalista consiglia: “In primis affidarsi a un legale esperto della materia e che sia un avvocato iscritto all’albo – affermando successivamente – Abbiamo due strade: la prima quella del procedimento civile, che personalmente sconsiglio per la lungaggine. Oppure costituirsi parte civile nel procedimento penale. In quel caso si dovrà fare il focus su un difensore, penalista a tutti gli effetti, che si costituirà parte civile per il risarcimento del danno in sede penale. Tutto questo salvo che l’assicurazione non abbia già liquidato il danno prima dell’apertura del procedimento”. Le parole dell’esperto hanno quindi messo a tacere tutte le inesattezze riguardanti il caso di Domenico Diele, il cui percorso giudiziario proseguirà il 5 febbraio 2018, in cui si procederà con la citazione del responsabile civile, ovvero la compagnia assicurativa chiamata a risarcire.

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