Il 2017 non si conclude nel migliore dei modi per Morgan: l’ex compagna ed attrice Asia Argento ha richiesto e ottenuto il pignoramento della sua casa a Monza a causa del presunto mancato pagamento degli alimenti alla figlia Anna Lou. Ecco la risposta del cantante…
Solo qualche ora fa Asia Argento è tornata protagonista delle riviste di cronaca rosa per aver fatto pignorare la casa a Monza all’ex compagno Morgan, reo di non pagare dal 2011 gli alimenti della figlia Anna Lou che ammonterebbero a 2mila euro al mese. Tante le polemiche sul web e prontamente il cantante ha deciso di rispondere attraverso una lunga lettera.
“Io ho due figlie – ha detto – l’averle messe al mondo è stata una scelta, non un incidente, perciò è logico che non mi sottragga al fatto di mantenerle al massimo delle mie possibilità, e non ho mai battuto ciglio quando i tribunali hanno stabilito gli assegni, nello stupore dei miei avvocati che tentavano di farmi ridimensionare le somme, ai quali rispondevo: ‘no, è giusto, voglio che sia così, che i miei figli possano avere tutto, tutto quello che non ho avuto io’. Mi rispondevano: ‘ma guarda che tremila euro sono troppi, un bambino non ha quelle spese‘. E io replicavo: ‘vabbè, non importa, vorrà dire che li metteranno via e glieli daranno poi quando sarà grande’”.
L’artista ha continuato a lavorare e i soldi li faceva gestire di volta in volta da commercialisti, peccato però che da un giorno all’altro è venuto a sapere di avere un debito con l’Agenzia delle Entrate che si è accumulato in dieci anni di tasse mai pagate. “Però appena ho sgarrato una mezza volta, e non per mia volontà, come ho spiegato ampiamente prima – ha concluso – allora ecco che subito arriva la notifica, il pignoramento, la chiamata a rispondere della condotta deplorevole, e per non parlare delle diffamazioni, le sputtanate a mezzo stampa. Ma sì, distruggiamolo quello st*onzo, togliamogli tutto, figli, casa, dignità civile, che ci frega, anzi mi diverto. Dai massacriamolo, senza pietà, senza un minimo di rispetto! E non parlo del ricordarsi di aver detto ‘ti amo’, ma del minimo rispetto di un essere umano”.
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