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Cose da Vip

Roberta Ragusa, polemiche sul nuovo lavoro di Antonio Logli: la risposta shock dei legali

Continuano le polemiche sull’assunzione di Antonio Logli per il nuovo lavoro al Comune di San Giuliano Terme. I legali dell’uomo intervengono.

Da giorni non si fa che parlare della causa civile vinta da Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, accusato e condannato per l’omicidio e distruzione del cadavere della moglie. Logli aveva da anni un contenzioso aperto con il Comune di San Giuliano Terme. L’uomo voleva tornare nei ranghi municipali e lasciare quelli dell’autoscuola. Il mezzo per potervi rientrare era quello della selezione interna che, in passato, era stata vinta da un collega. Un esito contestato da Logli. Nell’ultima causa di lavoro avviata dall’elettricista, il giudice del lavoro Franco Piragine ha condannato il Comune a ripetere per la terza volta la selezione, già fatta nel 2008 e nel 2014. Il marito di Roberta Ragusa, condannato in primo grado a 20 anni di reclusione, si è visto riconoscere il risarcimento pari a 8 mila euro per una selezione ritenuta illegittima, al quale ha rinunciato in cambio di un posto da amministrativo. A tutti gli effetti l’uomo da gennaio sarà dipendente comunale e questa notizia ha fatto indignare molte persone sui social e non solo.

Tanti hanno puntato il dito contro l’uomo, contro il Comune di San Giuliano Terme e in particolare contro il sindaco Sergio Di Maio, il quale ha giustamente risposto a chi sosteneva “che infila chi gli pare a lavorare”. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, ha ribadito il concetto di non aver preso lui alcuna decisione in merito, poiché la sentenza civile è stata emessa dal Tribunale di competenza e in quanto tale il Comune si impegna a rispettarla. A controbattere alle accuse dei cittadini sono anche i legali di Antonio Logli che tuonano: “Il reintegro in Comune, a San Giuliano Terme, di Antonio Logli è sacrosanto“. 

Gli avvocati Linda Sozzi e Giangiacomo Magni, che hanno assistito l’uomo accusato dell’omicidio della moglie Roberta Ragusa nel contenzioso civilistico contro il Comune, hanno spiegato le ragioni della validità della sentenza: “Alla fine di un percorso giudiziario estenuante Logli ha dovuto in ogni caso rinunciare al posto di lavoro che gli spettava di diritto alla polizia municipale per ‘accontentarsi’ di ritornare ad essere almeno dipendente del Comune (perché dal Comune era stato ingiustamente allontanato ancor prima della scomparsa della signora Roberta Ragusa). La vicenda lavorativa, ormai definita con sentenza passata in giudicato e favorevole a Logli, in tempi diversi avrebbe dovuto essere ‘la notizia’ per la sua positività, perché è il giusto esito di una grave e ingiusta condotta altrui. Questa sentenza non è stata mediatica, ma è stata giusta”. “I giudici hanno lavorato correttamente senza preoccuparsi dell’opinione pubblica, pronta a scagliarsi contro chi non risulti telegenico – spiegano i suoi legali – La violenza e l’accanimento mediatico, soprattutto sui social, nei confronti di Logli è un fatto contrario a ogni logica: non possono esistere ‘colpevoli per antipatia’, così come ‘la simpatia’ non può determinare l’esito di un concorso”. 

Photo Credits Facebook

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