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Cose da Vip

Informazione o gogna mediatica? La frase shock di Raffaele Sollecito

Una vicenda giudiziaria complessa e contorta quella riguardante l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese in Erasmus a Perugia, uccisa il primo novembre del 2007. Ed è proprio uno degli indagati, poi assolto, ad intervenire ad un convegno forense a Sarno.

Un appuntamento importante quello avvenuto a Sarno grazie all’associazione forense Nova Juris che ha organizzato un convegno sul processo mediatico. Proprio a tale evento, tenutosi a Palazzo San Francesco il 15 dicembre 2017, è stato chiamato a partecipare Raffaele Sollecito, indagato e poi assolto in via definitiva il 27 marzo 2015, insieme ad Amanda Knox, per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese di 21 anni, in Erasmus a Perugia, uccisa il primo novembre del 2007 all’interno dell’abitazione che condivideva con l’americana Knox.

Ed è proprio in merito alla vicenda giudiziaria complessa e contorta che Raffaele Sollecito è stato chiamato ad intervenire, in quanto il suo caso è emblematico. Il giovane venne giudicato, all’epoca dei fatti, non solo nelle apposite aule, ma anche nei salotti e dai diversi media come colpevole di un omicidio efferato. Il suo caso, come quello della Knox, ha spaccato l’opinione pubblica tra innocentisti e colpevolisti e, ancora oggi, nonostante l’assoluzione, sono in molti, come si è visto nel servizio de Le Iene andato in onda il 30 aprile del 2017, che ancora lo giudicano colpevole del delitto avvenuto a Perugia. Una vera e propria gogna, che va oltre le sentenze dei tribunali addetti ai processi. A riportare le parole di Raffaele Sollecito nel convegno è la Gazzetta di Reggio. Il giovane racconta di come molti media abbiano stravolto anche le sue stesse parole, spesso distruggendo il senso della frase da lui affermata, modellandola ad un altro significato più “congeniale” con il probabile coinvolgimento nel delitto.

Raffaele Sollecito ha però lasciato tutti i presenti di stucco quando ha affermato che, proprio a causa del processo mediatico al quale è stato sottoposto in passato, oggi non guardi e non possegga la televisione: “Non ho più la tv, ho avuto un trauma proprio attraverso la tv. Ascolto la radio, guardo gli streaming sul computer, ma la tv no”. Parole che ci fanno ben comprendere il suo stato emotivo verso tale mezzo.

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Photo Credits Facebook

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