Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Cose da Vip

Omicidio Marco Vannini, la richiesta della famiglia: lo sparo della pistola riprodotto in aula

Si torna in aula per il processo sulla morte di Marco Vannini, il giovane ucciso misteriosamente, mentre si trovava ospite in casa della fidanzata, Martina Ciontoli. Ad essere indagati con l’accusa di omicidio volontario è l’intera famiglia Ciontoli, mentre la fidanza di Federico Ciontoli, Viola Giorgini, è accusata di omissione di soccorso.

Una storia drammatica quella di Marco Vannini, il giovane ucciso da un colpo di pistola, il 17 maggio del 2015, mentre si trovava ospite a casa della fidanzata Martina Ciontoli. Quella tragica sera nella villetta a Ladispoli della famiglia Ciontoli erano tutti presenti: Antonio Ciontoli, luogotenente della Marina Militare di 48 anni, la moglie Maria, Martina, fidanzata con Marco, e Federico, fidanzato con Viola Giorgini, anche lei presente nell’abitazione. L’intera famiglia Ciontoli è accusata di omicidio volontario, mentre Viola Giorgini è accusata di omissione di soccorso.

Oggi, 18 dicembre 2017, si torna in aula per la nuova udienza del processo sulla morte del giovane Marco Vannini. Oggetto di discussione dovrebbe essere in aula la super perizia, della quale, nelle precedenti settimane, si è venuti a conoscenza del contenuto: Marco poteva salvarsi se solo fosse stato soccorso immediatamente, senza essere avvolto in un velo di omertà, compiuto dai presenti, che non hanno chiamato tempestivamente i soccorsi e che, una volta chiamato il 118, hanno sminuito la ferita del giovane.

Sulla probabilità di salvezza di Marco Vannini il margine resta ampio. I legali della famiglia Ciontoli, Pietro Messina e Andrea Miroli, in merito alla super perizia hanno evidenziato come, a loro avviso, essa non va ad aggiungere nulla di nuovo. Gli avvocati ritengono che i periti non hanno potuto eseguire alcun accertamento sui mezzi di soccorso effettivamente disponibili nel territorio in quella tragica notte e, per tale ragione, la perizia non è fondamentale per una ipotetica condanna degli indagati. La parte civile, mediante la super perizia, ha invece posto l’attenzione sulla condotta errata della famiglia Ciontoli, decisiva sicuramente per mandare in fumo ogni possibilità di sopravvivenza del giovane ragazzo.

Aggiornamento ore 13.30: In aula si è continuata a sostenere la tesi rilasciata dai consulenti sulla possibilità di salvezza di Marco Vannini. Ad essere oggetto di dubbi e chiarimenti, da quanto si legge da TerzoBinario.it, è la sequenza dei fatti: come per esempio la notizia del colpo d’arma da fuoco che è stata resa nota dopo 110 minuti, invece di 90, come era stato precedentemente dichiarato. Secondo il Professor Alessandrini: “In un’ora e mezza, Marco sarebbe entrato in sala operatoria già stabilizzato”. L’uomo ha inoltre sostenuto davanti alla Corte che: “Marco è sopravvissuto per 3 ore, le sue possibilità salvifiche statistiche erano consistenti in base ad altezza e peso. Le complicanze sono state dovute al passaggio del proiettile e al ritardo dei soccorsi che ne hanno aumentato il rapporto causale nella morte”. La Corte si riserva di decidere sulla richiesta mossa dall’avvocato Alessandro Gnazi, riguardante la simulazione dello sparo subito da Marco Vannini quella tragica sera. Il processo è aggiornato al 29 gennaio 2018.

 

Photo Credits Facebook

Pulsante per tornare all'inizio