E’ terminato domenica scorsa il torneo di tennis “supervip” Tennis&Friends che ha permesso agli abitanti di Roma e dintorni di sottoporsi gratuitamente a un approfondito check up grazie alla collaborazione con lo staff sanitario della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, della Polizia di Stato, dell’Aereonautica Militare e dell’Istituto di Medicina dello Sport del CONI. Nonostante l’obbiettivo della manifestazione fosse diffondere la cultura della prevenzione e garantire un eventuale percorso clinico in Servizio Sanitario Nazionale, Tennis&Friends è stata l’occasione per vedere tanti vip impegnati sulla terra rossa in una gara “tra il serio e il faceto”. Perché mentre alcuni si sono impegnati al massimo, altri si sono limitati a scendere in campo e a cercare di centrare la pallina con le corde e non con il legno della racchetta.
Due personaggi della tv abbastanza “ferrati” hanno perso in semifinale e, una volta usciti dal campo, invece di prendersela con l’arbitro, come sarebbe più comodo, si sono appartati per analizzare tecnicamente la loro performance in campo e fare un serio “mea culpa”. Stefano Meloccaro, volto di Sky, compagno di Fiorello nell’avventura “Edicola Fiore” e Neri Marcorè, in onda su Raiuno con il tv-show “Celebration”, sono stati battuti dalla coppia Max Giusti e Jimmy Ghione, sinceramente in gran forma.
“Abbiamo fatto un serio punto tecnico”, ha detto Meloccaro con il volto tristissimo per la sconfitta, “e il risultato è che abbiamo giocato un doppio troppo secondo le caratteristiche dei nostri avversari piuttosto che le nostre. Se gareggiamo contro Ghione e Giusti, che sono due “pesantoni”, dobbiamo giocare più “di fino”. Invece abbiamo scelto di giocare “di potenza” e non è andata bene”.
“Noi ci frequentiamo e ci amiamo molto anche fuori dal campo”, ha ribattuto Neri Marcorè con trasporto, “ma fianco a fianco in doppio di tennis non siamo mai stati. Magari abbiamo gareggiato di fronte, l’uno contro l’altro anche se eravamo con altri compagni di doppio. Quindi non avevamo intesa e in questo tipo di competizione l’intesa conta molto. Inoltre, secondo me, non abbiamo messo in campo la cattiveria necessaria. Anche se siamo arrivati a due “tie break”, alla fine hanno vinto loro. Eccome se faccio “mea culpa”, lo faccio per almeno una quindicina di colpi”.
“Ci è mancato il cinismo”, ha concluso Meloccaro, “o, come ha detto in diretta un mio caro amico (Fiorello a Edicola Fiore, ndr), ci è mancata la “cinicità”. Siamo proprio stati carenti di cinicità” e la “cinicità” è fondamentale”.
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