Dopo la conclusione del processo per l’omicidio di Isabella Noventa, le difese dei tre condannati del delitto hanno annunciato il ricorso in appello.
Si è concluso il processo per l’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego scomparsa la notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. A dispetto di quanto sperato e chiesto dal pm Giorgio Falcone, il giudice Tecla Cesareo, che si è occupata del primo grado di giudizio, si è espressa il 22 giugno 2017 in merito al delitto dell’impiegata dagli occhi blu, condannando il trio diabolico rispettivamente: a 30 anni di reclusione i fratelli Sorgato, Debora e Freddy, e a 16 anni e 10 mesi Manuela Cacco. Per quanto concerne i risarcimenti, essi ammontano a: 500 mila euro alla mamma di Isabella Noventa, Ofelia Rampazzo, 400 mila euro al fratello, Paolo Noventa, 30 mila ad ognuno dei due figli della donna e 100 mila all’ex marito.Una sentenza che ha spinto le difese degli imputati ad annunciare fin da subito il futuro ricorso al secondo grado: un’azione scontata.
Tutte e tre le difese, durante le diverse udienze tenutesi nei mesi precedenti, hanno richiesto l’assoluzione dei propri assistiti. Gli avvocati Massimo Malipiero e Giuseppe Pavan, difensori di Freddy Sorgato, amante di Isabella Noventa, hanno dichiarato: “È un primo passo importante verso l’appello, aspetteremo le motivazioni e poi ci muoveremo di conseguenza“. A preannunciare il futuro ricorso in appello anche il legale difensore della tabaccaia Manuela Cacco, avvocato Alessandro Menegazzo.
L’omicidio di Isabella Noventa, nonostante l’arrivo della sentenza, continua a rappresentare ancora un delitto misterioso che lascia un enorme vuoto, a partire dal corpo della donna. In aula il fratello della segretaria, Paolo Noventa, ha richiesto per l’ennesima volta ha chiesto di sapere dai tre imputati dove si trovi il corpo della sorella: “Cambia poco se staranno in galera 30 anni o per sempre. Noi vogliamo il corpo di Isabella“. L’ex marito di Isabella Noventa ha invece dichiarato di essere deluso dalla decisione del giudice ed attende la motivazione della sentenza: “Onestamente pensavo venisse accolta la richiesta del pm”.
Photo Credits Facebook