Omicidio Noventa, le accuse shock della figlia di Manuela Cacco: “Deve assumersi tutte le responsabilità”
Dopo la condanna per l’omicidio di Isabella Noventa, la figlia dell’indagata Manuela Cacco ha ammesso le colpe della madre: “Mia mamma ha commesso gravissimi errori”.
Il 22 giugno 2017 si è concluso il processo con rito abbreviato per il delitto di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Del suo delitto sono stati condannati i fratelli Sorgato, Freddy e Debora sanzionati a 30 anni di reclusione, e Manuela Cacco, alla quale è stata assegnata una pena di 16 anni e 10 mesi. Il giudice Tecla Cesareo ha quindi ritenuto il trio diabolico colpevole dell’omicidio premeditato dell’impiegata di 55 anni, il cui corpo non è mai stato ritrovato. Dopo la sentenza di condanna la figlia della tabaccaia ha rilasciato importanti dichiarazioni.
Elena Marigo, figlia di Manuela Cacco, come rivela La Nuova Venezia, si è sfogata dopo la condanna della madre per l’omicidio di Isabella Noventa: “Siamo sempre stati vicini a mamma in questo periodo, ma questo non toglie il gran dolore provocato da questa vicenda alla famiglia Noventa. La perdita di Isabella deve essere stata per loro una cosa inimmaginabile. Se fossi stata io una dei famigliari di Isabella avrei avuto, come è giusto che sia, una grandissima rabbia nei confronti dei protagonisti di questa vicenda”. La donna, madre di una bambina di 13 mesi, ha ammesso di come Manuela Cacco sia emotivamente e sentimentalmente fragile: ” Ha sempre fatto degli errori nella vita con gli uomini, scegliendo quelli sbagliati. Freddy era il peggiore di tutti. Quando entrava in negozio per parlare con lei io uscivo. Letteralmente non lo sopportavo. Una persona spregevole. Lei è sempre stata in balia delle sue macchinazioni. Ciò senza nulla togliere alle gravi responsabilità di mia mamma che si deve assumere”.
La figlia di Manuela Cacco si è detta soddisfatta delle sentenza di condanna per l’omicidio di Isabella Noventa, lodando l’avvocato difensore della madre, Alessandro Menegazzo. Elena ha inoltre concluso che per qualche tempo, visto il gran caldo, le visite in carcere alla madre (che si trova a Venezia) diminuiranno da parte di tutta la famiglia, soprattutto da parte dei genitori anziani di Manuela: “Resteremo sempre vicini alla mamma, anche se sappiamo benissimo, e non lo nascondiamo che ha commesso gravissimi errori di cui si deve assumersi tutte le responsabilità“.
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