Antonio Logli vince la causa con il Comune, a breve l’Appello per l’omicidio di Roberta Ragusa
Antonio Logli, condannato in primo grado per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, ha vinto la causa contro il Comune di San Giuliano Terme.
A vincere questa volta in Tribunale è il condannato per l’omicidio di Roberta Ragusa, Antonio Logli. Il fronte però non è quello penale, dove si discute del delitto, bensì quello civile che ha dato soddisfazioni all’elettricista proprietario, insieme alla donna scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, della società di scuola guida. Logli ha da anni un contenzioso aperto con il Comune di San Giuliano Terme. L’uomo vuole tornare nei ranghi municipali e lasciare quelli dell’autoscuola. Il mezzo per potervi rientrare è quello della selezione interna che, in passato, è stata vinta da un collega. Un esito contestato da Logli. Nell’ultima causa di lavoro avviata dall’elettricista, il giudice del lavoro Franco Piragine ha condannato il Comune a ripetere per la terza volta la selezione, già fatta nel 2008 e nel 2014. Non ha accolto, però, la richiesta di prendere subito il posto del collega, rimandando a un’altra valutazione l’eventuale assegnazione del ruolo. Il giudice ha, inoltre, condannato il Comune a pagare 8 mila euro a Logli.
Il marito di Roberta Ragusa, in passato ha già fatto il vigile urbano, ma questa volta spera di non stare in strada. La sua ambizione professionale, infatti, è quella di impiegato amministrativo: dietro ad una scrivania a gestire le multe e altre mansioni riferite alla segnaletica stradale. All’epoca della prima selezione, nel 2008, fu preferito un collega, che Logli ha citato a giudizio. Scorrendo i curricula dei due “contendenti”, per il giudice, è evidente la superiorità di esperienza e capacità di Antonio Logli. I giudici della Corte d’Appello avevano dichiarato la nullità della procedura di selezione del 2008 per omissione della valutazione comparativa dei concorrenti. E nel 2014 la contestazione mossa dal Tribunale di Pisa è sostanzialmente analoga. La conseguenza è quella di dichiarare l’illegittimità della procedura di selezione svolta nel 2014 con l’ordine al Comune di ripeterla “Effettuando un colloquio con i candidati, ed operando successivamente una valutazione comparativa dei titoli professionali, culturali e formativi dei candidati medesimi”. Logli ha quindi vinto la battaglia nel Tribunale civile ma ad attenderlo, a breve, vi è quella penale.
Dopo la sentenza in primo grado, che vede il marito di Roberta Ragusa colpevole dell’omicidio della donna, i difensori di Antonio Logli hanno fatto ricorso in Appello per dimostrare l’innocenza dell’uomo. Secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, l’avvocato Nicodemo Gentile ha dichiarato: “Sono certo che i legali di Logli punteranno a mettere in discussione l’attendibilità delle testimonianze. Si dirà che i racconti del testimone Loris Gozi sono stati tardivi e contraddittori. Tuttavia sarà difficile convincere i giudici della Corte d’Assise di Firenze. Non dimentichiamoci che Antonio Logli è stato definito dal giudice stesso ‘un bugiardo’”. Molte le prove contro l’unico indagato dell’omicidio di Roberta Ragusa, oltre alle testimonianze che vedono la donna inseguita in macchina dal marito nel giorno della scomparsa. “Ci sono le intercettazioni telefoniche, le sue bugie, l’esperimento fatto con un dipendente della scuola guida per capire se dal punto della strada in cui ha ucciso Roberta qualcuno avrebbe potuto vedere qualcosa. Tutto porta a lui, indipendentemente dai testimoni che ora la difesa cercherà di screditare”, ha continuato il legale Gentile che confida in un processo breve.
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