Vincenzo Salemme, una vita tra carriera, amore e psicoanalisi: tutti i dettagli sulla vita privata dell’attore, commediografo, regista e sceneggiatore napoletano.
I 41 anni di carriera. Vincenzo Salemme, 59 anni, entra a far parte dello spettacolo nel 1976, a soli 19 anni, quando viene scritturato dalla campagna teatrale di Tato Russo. Debuttò ufficialmente come attore nella commedia Ballata e Morte di un Capitano del Popolo (dal romanzo d Luigi Compagnone). Il “boom” avvenne con “5 lire”, la battuta che gli “ha salvato la vita”; una volta trasferitosi a Roma. In una recente intervista con Fabio Fazio a Che tempo che fa, l’attore ha raccontato il suo esordio, quando si presentò alla compagnia di Eduardo De Filippo come comparsa ma, alla fine, venne scritturato come attore: “In questa commedia, che si chiamava ‘Quei figuri di tanti anni fa’ io puntavo al tavolo da gioco 5 lire”. Salemme ripeté spesso questa battuta finché non gli fu proposto un provino per la commedia successiva, “Il Cilindro”. Così si lanciò nel mondo del teatro e, poi, anche nel mondo del cinema. Sono passati 41 anni e Vincenzo Salemme è ancora sulla cresta dell’onda, come attore, sceneggiatore e anche come regista.
I 30 anni di amore. Vincenzo Salemme e la moglie Valeria Esposito si sono conosciuti nel alla Festa dell’Unità a Napoli, dove lei lavorava come organizzatrice. Da allora sono passi circa 30 anni e i due si dicono ancora affiatatissimi. Recentemente, in un’intervista a Panorama alla domanda “Quali sono i lati negativi che ha lei e sua moglie deve sopportare?”, l’attore ha risposto: “Non amo le dichiarazioni pratiche, occuparmi della dichiarazione dei redditi, del conto in banca […] quindi scarico tutto su di lei. Fino a qualche tempo fa al mattino mi dava anche i soldi per la giornata, una sorta di paghetta. Adesso mi sono evoluto, mi ha fornito di una carta di credito prepagata. E poi ci sono le nevrosi più profonde”.
E con questa dichiarazione arriviamo ai 3 anni di psicoanalisi: “Sono un grande ansioso, anche se per fortuna sto migliorando. Fino a qualche tempo fa vivevo in uno stato di insicurezza perenne, avevo paura che ogni mia azione scatenasse chissà quale reazione. È venuto fuori che si originava dalla paura dell’abbandono. Ora sto meglio, grazie a tre anni di psicoanalisi tradizionale e anche all’Emdr”, un metodo americano che punta a far guarire dallo stress e dagli eventi traumatici tramite specifici movimenti oculari. Così ha spiegato i lati più oscuri della sua vita.
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