Sta per concludersi il processo per l’omicidio di Isabella Noventa, la segretaria uccisa la notte del 15 gennaio. Il fratello della vittima attacca il trio con il supporto delle intercettazioni: “Mia sorella è stata ammazzata grazie a un piano diabolico”.
Il fratello di Isabella Noventa, la segretaria 55enne uccisa la notte del 15 gennaio 2016, è stufo delle dichiarazioni rilasciate dagli accusati: Freddy e Debora Sorgato e la tabaccaia Manuela Cacco. Paolo Noventa, in risposta alla memoria consegnata da Freddy al giudice, smentisce la morte della sorella per un gioco erotico finito male e lo accusata: “Mia sorella prima di essere colpita alla testa è stata stordita con un taser”. La sua dichiarazione ha come supporto le intercettazioni tra il trio, diventate documenti dell’accusa nel processo che si è aperto il 9 maggio 2017. Secondo l’accusa Freddy Sorgato alle 20.26 del 14 gennaio 2016, stando quanto riportato dal settimanale Giallo, ebbe una conversazione di 48 minuti con Isabella Noventa, considerata la vera trappola tesa dall’uomo nei confronti della vittima, che da tempo era odiata dalla sorella Debora e dall’amante Manuela. Subito dopo la telefonata con Isabella, Freddy chiamò la sorella, con sui si trattenne per 10 minuti. Debora, successivamente, chiamò Manuela con la quale seguì il famoso scambio di messaggi (che trovate qui sotto nel link).
Freddy Sorgato, un mese prima dell’omicidio di Isabella Noventa, si era informato da un amico per aggiustare il suo storditore elettrico. Anche Manuela Cacco aveva chiesto a un confidente poliziotto, se fosse stato possibile comprarne uno da tenere in tabaccheria, giustificandosi: “Vista la brutta gente che gira”. A certificare gli episodi vi sono gli sms WhatsApp scambiati tra Freddy e l’amico tecnico informatico l’11 dicembre 2015. Inoltre, nella conversazione è presente una foto di un teser, uguale a quello sequestrato dalla polizia il 23 febbraio 2016, nella villetta di Freddy Sorgato. Il taser è un dispositivo che fa uso di elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto facendone contrarre i muscoli. Forse il taser è stato utilizzato dagli assassini di Isabella prima di ucciderla e di sbarazzarsi del corpo?
Paolo Noventa ha lanciato inoltre un appello: “Se hanno qualcosa da dire, lo facciano in aula e non in lettere da inviare a programmi televisivi (riferendosi al documento scritto da Debora Sorgato e inviato a Barbara D’Urso). Nostra madre sta morendo di cancro, è giusto che prima di andarsene sappia dov’è il corpo di sua figlia“. Il pm Giorgio Falcone al termine della requisitoria ha chiesto per Freddy e Debora l’ergastolo mentre per Manuela Cacco 16 anni e otto mesi di reclusione. Uno sconto di pena dovuto alla parziale collaborazione della donna, che ha ammesso di aver indossato il giubbino di Isabella davanti alle telecamere in centro a Padova, con lo scopo di depistare le indagini.
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