Torna in tv la mamma di Tiziana Cantone, la giovane 31enne di Mugnano suicidatasi il 13 settembre 2016 dopo la diffusione in rete di alcuni video che la ritraevano durante dei rapporti sessuali con il proprio fidanzato. Questa volta la “denuncia” mediatica avviene grazie al programma Le Iene, dove la mamma di Tiziana, Teresa Giglio, ha ripercorso gli ultimi giorni di vita della figlia. “Sono passati due anni e io ancora non so chi sia il colpevole”, queste le parole della madre disperata che ad oggi si ritrova a battersi per dare pace e giustizia alla figlia. Ai microfoni de Le Iene, Teresa Giglio racconta di quando sono usciti i video online e di come Tiziana e il fidanzato cercarono di rassicurarla: “Era sempre lui a parlare, mi diceva che era un fotomontaggio e che avrebbe scoperto chi era il responsabile. Tante persone mi segnalavano altri video, altre foto, parodie di questa gente che non ha un cuore”. I video e le foto di Tiziana, nel giro di poco tempo, si sono allargati a macchia d’olio e la madre ricorda della violenza che Tiziana è stata costretta a subire: “C’è stata una escalation di violenze verbali, stalking mediatico. Io lo chiamo femminicidio virtuale. L’hanno pure minacciata di morte e ormai non usciva più di casa se non con me”, continua ribadendo che: “Quei filmati non erano porno, erano scene intime, tante persone hanno della fantasie sessuali. Nella mia intimità posso fare quello che voglio”. Teresa Giglio racconta di come la figlia aveva già tentato il suicidio: “Era andata in analisi, faceva delle cure antidepressive, non mangiava più. Era diventata anoressica. Il colpo di grazia l’ha dato il giudice condannando mia figlia a pagare le spese legali di 20 mila euro”. Con un filo di voce, racconta all’inviata de Le Iene, di quando il giorno della tragedia la cognata la telefonò e le disse che Tiziana non si sentiva bene e di come, vedendo la macchina dei carabinieri fuori di casa, capì che la figlia non c’era più: “Mi manca tanto, la sera vado a dormire sempre con il vestito che metteva sempre ultimamente. Al mattino non vorrei mai aprire gli occhi. Vorrei vederla comparire di nuovo sull’uscio della porta”. Queste le parole di una madre disperata che chiede giustizia per la figlia che non ha avuto la forza di lottare.
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