Omicidio Isabella Noventa: la villa di Freddy Sorgato come risarcimento alla famiglia della vittima
I legali della famiglia di Isabella Noventa si sono recati nella villa di Freddy Sorgato, posta sotto sequestro conservativo, per verificarne le condizioni in caso di un eventuale risarcimento, qualora l’uomo venisse giudicato colpevole dell’omicidio.
Giovedì 27 aprile 2017 si sono aperte le porte della villa di Freddy Sorgato, accusato insieme alla sorella Debora e all’amante Manuela Cacco dell’omicidio volontario e premeditato di Isabella Noventa, la segretaria di 55 anni di Albignasego scomparsa tra la notte del 15 e del 16 gennaio 2016. I legali della vittima, Gian Mario Baduin e Stefani Lazzari, si sono recati con il custode dei beni di Freddy Sorgato e sotto la supervisione della Squadra Mobile nella villa dell’uomo per verificarne le condizioni dello stabile, attualmente posto sotto sequestro conservativo. Qualora il trio diabolico venisse condannato il 9 maggio 2017 per l’omicidio della segretaria, l’abitazione potrebbe essere utilizzata come eventuale risarcimento alla famiglia della vittima.
Come è successo precedentemente al patrimonio della sorella di Freddy Sorgato: dove Equitalia Giustizia ha disposto il congelamento del denaro di Debora, accusata anche lei dell’omicidio della povera Isabella Noventa, per un eventuale risarcimento. La villa è stata trovata in buone condizioni ad eccezione di qualche sterpaglia e nidi di vespe all’esterno. L’avvocato Balduin è stato anche al piano superiore della casa dove si trova la stanza da letto di Freddy: luogo in cui avrebbe soffocato e ucciso la segretaria.
Logicamente durante il sopralluogo erano presenti anche i poliziotti della Squadra mobile, che con occhio vigile, hanno supervisionato le visite. Prima dell’ingresso degli avvocati della famiglia Noventa, è entrata nell’abitazione Dolores Rossi, mamma di Freddy e Debora Sorgato. La donna è stata scortata all’interno dagli uomini della Mobile e si sarebbe diretta nella camera da letto del figlio per prelevare dall’armadio abiti, scarpe e indumenti intimi. La mamma consegnerà quanto preso al figlio, che attualmente si trova nella casa circondariale Due Palazzi dal 16 febbraio 2016.
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