Caso Roberta Ragusa, le rivelazioni shock della fonte
Secondo una fonte, dopo il ritrovamento del telo mostrato a Pomeriggio 5, il materiale usato per distruggere il corpo di Roberta Ragusa sarebbe la soda caustica.
Avvolta ancora nel mistero la morte di Roberta Ragusa, la donna di Gello scomparsa nella notte a cavallo tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Per il gup Elsa Iadaresta l’assassino sarebbe proprio il marito Antonio Logli, condannato a 20 anni di reclusione nel dicembre del 2016. Il corpo di Roberta non è mai stato ritrovato, motivo per il quale nella sentenza di primo grado, l’uomo è stato accusato anche del reato di distruzione di cadavere. Il 10 aprile 2017, Barbara D’Urso è tornata a parlare del caso Ragusa nella sua trasmissione Pomeriggio 5, nella quale ha reso noto la voce del giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci che, attraverso il suo gruppo Facebook dedicato al Giornalismo Investigativo, aveva posto l’accento su alcune foto inquietanti che potrebbero nascondere informazioni utili al ritrovamento dei resti della donna.
Il giornalista Fabrizio Peronaci ha posto tre importanti domande alla fonte, rimasta anonima, che ha inviato le immagini shock trasmesse a Pomeriggio 5. Prima fra tutte la conferma dell’uso del telo nella notte del 13 gennaio 2012, per avvolgere il corpo senza vita di Roberta Ragusa. “Il rotolo rimanente è di 33 metri”, ha replicato la fonte. Alla domanda sul materiale usato per distruggere il cadavere della donna, il soggetto ha risposto:”Soda caustica“. Lo stesso materiale, sempre a detta della fonte, utilizzato per innescare l’incendio nel boschetto, nei pressi della stazione ferroviaria di San Giuliano Terme a poca distanza dall’abitazione di Antonio Logli. Un fatto, questo che è finito negli atti dell’inchiesta giudiziaria.
Roberta Ragusa, sposata e con due figli, viveva a Gello, in provincia di Pisa, dove gestiva una scuola-guida adiacente alla propria abitazione. Antonio Logli, il marito della donna, secondo il giudice di Pisa è un bugiardo e un mistificatore: è lui l’assassino della moglie. Questo si dice nelle motivazioni della sentenza che a dicembre ha condannato Logli a 20 anni con rito abbreviato, per omicidio e distruzione di cadavere. Il marito di Roberta Ragusa, scomparsa a 45 anni dalla sua casa, in un primo procedimento, era stato prosciolto ma la Cassazione aveva annullato la sentenza e chiesto nuove indagini.
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