Detto da loro

Nina Moric contro le accuse di Corona: “Questo è solo l’inizio…”

Nina Moric, showgirl e modella croata è l’ex moglie di Fabrizio Corona, attualmente sotto processo. L’ex re dei paparazzi ha accusato in Tribunale il fidanzato della Moric per aver posizionato una bomba carta sotto casa. Ecco le dichiarazioni di Nina…

Il processo contro Corona e la sua società l’Atena s.r.l continua e in Aula l’ex re dei paparazzi ha lanciato un’accusa, ancora tutto da verificare, secondo cui la bomba carta esplosa sotto casa dell’ex re dei paparazzi, sarebbe stata opera di Luigi Mario Favoloso, attualmente il compagno di Nina Moric. La showgirl croata e l’ex re dei paparazzi sono stati sposati dal 2001 al 2007 e nel 2002 è nato il loro primo figli Carlos.

Favoloso ha scelto di difendersi dalle accuse tramite le telecamere di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque. Il fidanzato della Moric ha smentito quanto raccontato in aula da Corona e ha asserito che le intenzioni dell’ex re dei paparazzi fossero solo quelle di creare caos all’interno della coppia, forse per gelosia visto che la showgirl croata è stata legata a Fabrizio per diversi anni. Favoloso aveva anche espresso la sua volontà di querelare Corona, e attraverso un messaggio su Facebook aveva spiegato: “Querelerò il signor Fabrizio Corona perché parlando in un’aula del Tribunale di Milano mi ha attribuito un reato particolarmente infamante che non ho commesso.”

La bella Nina, che è molto attiva sui social e non le ha mai mandate a dire, ha scelto di esprimere la sua opinione sull’intera vicenda attraverso il proprio profilo Facebook. La modella croata infatti, che già si era espressa con un ironico post (“Le uniche bombe che Favoloso ha maneggiato di recente sono le mie e non sono mai esplose) stavolta è tornata sulla questione in tono più serio per esprimere solidarietà al compagno: “Il mio fidanzato mi ha sempre supportato e sostenuto da quando stiamo insieme, se per una volta posso essere io ad essere d’aiuto, lo sarò. Ps: questo è solo l’inizio.”

Photo Credits: Facebook

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