Organizza una messa per il boss ucciso, scoppia la polemica ma Sgarbi si schiera con il parroco
«Io sto con Don Michele Delle Foglie, il parroco di Grumo Appula». A scriverlo su Facebook è Vittorio Sbarbi, che commenta la vicenda sulla messa di Sollecito.
Nei giorni scorsi era scoppiata la bomba: il parroco di Grumo Ampula aveva deciso di organizzare una messa in ricordo di Rocco Sollecito, boss mafioso morto in Canada, vittima di un agguato (LEGGI ANCHE: ORGANIZA LA MESSA A SUFFRAGIO DI ROCCO SOLLECITO: SCOPPIA LA POLEMICA). Era intervenuta anche la questura e in molti avevano preso le distanze dall’idea di celebrare un personaggio che aveva fatto così tanto parlare di sé, ma oggi, una voce esce dal coro…
«Io sto con Don Michele Delle Foglie, il parroco di Grumo Appula». A scriverlo in un post su Facebook è Vittorio Sbarbi, che commenta l’iniziativa, prevista per oggi, 28 dicembre: «Un questore deve occuparsi dei criminali vivi, non di quelli morti – dice Sgarbi – ma soprattutto non può essere lui a dire se un parroco deve celebrare messa o meno. La fede è un atto intimo, privato. Un questore che si occupa di una messa vuol dire che non ha nulla di serio da fare, oltre a esercitare una grave interferenza. Schierare decine di carabinieri e poliziotti davanti una chiesa è stato un atto di bullismo». «Avrebbe fatto bene il vescovo – continua Sgarbi – a schierarsi con il suo parroco, piuttosto che cedere alla retorica di chi utilizza una messa per inventare un pericolo di mafia anche davanti a un morto».
Alla fine, però, il parroco di Grumo Appula, don Michele Delle Foglie ha desistito: “Io seguo le indicazioni del vescovo” ha spiegato il sacerdote parlando con alcuni suoi collaboratori. Poi continua: “Penso di far giungere un appello a Papa Francesco affinché mi riceva come il padre accoglie un figlio nel dolore”. La famiglia di Sollecito non ha rilasciato dichiarazioni.
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