“So che raccontano di una relazione tra lui e la sindaca, ma è solo fango. In questo c`è molto maschilismo”, ha detto il vicesindaco Frongia. Qual è la verità?
Raffaele Marra, 44 anni, dirigente del Comune di Roma arrestato con l’accusa di corruzione, è considerato un fedelissimo della sindaca Virginia Raggi ma è inviso a parte del M5S romano e nazionale a causa del suo passato politico. Un personaggio controverso che solo pochi mesi fa era stato al centro di una bufera: la scelta di Marra, dirigente del Comune, come vice capo di gabinetto della sindaca era stata infatti molto contestata dentro il M5S per le passate esperienze del dirigente con la governatrice della Regione Lazio Renata Polverini e con il sindaco della capitale Gianni Alemanno.
La sindaca pentastellata, d’altra parte, quando entra in Campidoglio lo vuole subito con sé affidandogli il delicato compito di vicecapo di Gabinetto vicario quando il capo di gabinetto era Daniele Frongia (ora vicesindaco). Come mai Marra, nonostante dubbi e perplessità venne scelto, comunque, dalla contestatissima Virginia? Una possibile spiegazione, per quanto ingiuriosa e mai confermata, arriva dal blog Dagospia, attraverso le parole del vicesindaco che ha parlato delle intercettazioni che stanno tenendo banco proprio in questi giorni.
Cosa c`è negli omissis delle intercettazioni per l`inchiesta su Marra? “So che raccontano di una relazione tra lui e la sindaca, ma è solo fango. È la terza o quarta relazione che le viene attribuita in questi mesi: e in questo c`è molto maschilismo”, avrebbe dichiarato Frongia. Il gossip sta infiammando il web, considerata anche la burrascosa vicenda delle lette spedite dall’ex marito della sindaca, Andrea Severini, all’inizio del mandato in Campidoglio. Cosa si nasconde dietro a queste dicerie? Si tratta solo di malelingue o ci sarebbe, forse, un fondo di verità?
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