
Lʼattore protagonista di celebri film si è confessato in un’intervista al quotidiano “The Guardian”, raccontando dei drammatici abusi subiti da lui e dal padre.
L’attore britannico Tim Roth, noto per le sue parti nei film di Quentin Tarantino, rivela in un’intervista pubblicata dal quotidiano The Guardian che sia lui che il padre subirono abusi sessuali da parte di suo nonno: «Lui (riferendosi al padre) ha subìto abusi. Io ho subìto abusi. Ma non è stato lui ad abusare di me. Ho subìto abusi da parte della stessa persona che abusava di lui. Suo padre. Era un maledetto stupratore. Ma nessuno allora sapeva come chiamarlo. Nessuno sapeva cosa fare», ha detto l’attore. E ha aggiunto: «Per questo ho realizzato Zona di guerra». Il riferimento è al film che segnò il suo debutto come regista, nel 1999, in cui raccontava la storia di un padre che violenta la figlia.
Realizzare il film ha aiutato Tim Roth: “Nella tua vita accadono delle cose ma non vuoi considerarti una vittima. Vuoi essere un sopravvissuto e la prima cosa che ti aiuta a farlo e anche a superare queste situazioni è parlarne e trovare un modo per esprimersi. Avevo voluto dirigere un film da anni e ho detto al mio agente di iniziare a cercare uno script. La prima sceneggiatura che è arrivata è stata quella di Zona di guerra. Se sei sopravvissuto a una violenza e hai l’opportunità di raccontare una storia su quell’argomento, allora puoi davvero affrontare le tematiche e raccontare la verità. E’ stata un’opportunità fantastica per esorcizzare molti demoni”.
Il padre di Tim Roth, invece, il giornalista Ernie Smith, iscritto al Partito comunista inglese, lo lasciò perché disgustato dagli scandali sessuali dell’epoca: “Mio padre ha subìto abusi quando era bambino, è stata un’infanzia terribile e prendeva queste cose molto sul serio”.
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