Marco Baldini, spalla storica di Fiorello nelle trasmissioni radiofoniche, era finito nel mirino del crimine organizzato: tutta la storia in un’intercettazione.
La storia è incredibile: la passione compulsiva verso le scommesse e l’azzardo, da sempre raccontata da Baldini, aveva portato l’artista a venire ricattato da un personaggio legato ai piani alti della malavita siciliana al nord: Carlo Zacco, figlio del palermitano Antonino Zacco, tra i protagonisti all’inizio degli anni Novanta dell’inchiesta Duomo Connection condotta da Ilda Boccassini sui clan palermitani a Milano. I nomi di Marco Baldini e Rosario Fiorello sono finiti nelle ‘carte’ delle indagini preliminari del giudice Carlo Ottone De Marchi, che hanno portato all’arresto di quarantacinque persone per un giro di traffico di droga con base in zona via Padova a Milano.
Dalle intercettazioni, come fa sapere Milano Today, emerge che Baldini, tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 avrebbe rimandato saldato parte di un suo debito maggiore. In un’occasione, però, Zacco gli ricorda “di essere stato un mafioso“. Motivo stesso per cui “si offriva per spingere Fiorello a garantirgli ulteriori occasioni di lavoro utili per recuperare la necessaria liquidità” e saldare il debito. Questo avviene al termine di una telefonata nella quale Baldini si lamenta della presunta esosità di Fiorello, riferendosi al collega con disprezzo: “figlio di p***tana”, “incarna la mafia bianca” e “quelli intorno a lui hanno preso le briciole”. Zacco a quel punto si fa avanti e dice: “Va bè chiamami che ci parlo io… io ero un mafioso… capito… questi fanno le prepotenze”.
A quel punto, Baldini fa la cosa migliore di tutta la vicenda, rompendo l’accordo per la nuova trasmissione con Fiorello, e in una intervista spiega di averlo fatto per non coinvolgere l’amico nei rapporti con “le numerose pressioni cui i suoi creditori lo stanno attualmente sottoponendo”.
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