La giornalista Milena Gabanelli annuncia: “Questo non è un addio, non smetterò di fare il mio mestiere”, ma insieme a lei, al suo giornalismo, un’era si chiude.
Milena Gabanelli lascia Report, un pilastro del giornalismo italiano prende la sua strada lasciandosi alle spalle un programma che era parte integrante della sua immagine: «Tutto nella vita ha un tempo. Non desidero che siano altri a segnalarmi scricchiolii e stanchezze. Questa svolta mi provoca un lutto immenso, non credo sia difficile immaginarlo, però è anche venuto il momento di gratificare una squadra fortissima, preparata e in grado raccogliere l’eredità, magari anche rigenerandola», ha detto la nota giornalista.
A chi verrà affidata la conduzione? Questa la domanda che si fanno milioni di appassionati: «Non escluderei una soluzione creativa e innovativa. – sostiene la Gabanelli in un’intervista al Corriere della Sera – Sarebbe nella nostra tradizione: con il videogiornalismo abbiamo portato in Rai un nuovissimo modello produttivo, agile e a basso costo, quando le inchieste non si realizzavano più. Report innoverà anche questa volta».
Non vedremo più la Gabanelli? Quale sarà il suo futuro di donna e di giornalista? «Intendo continuare a fare il mio mestiere. Sono affascinata dalle novità narrative che nascono da nuovi modelli produttivi. Il data journalism per esempio, ovvero la trasformazione dei grandi numeri in racconto, per rendere più facile la comprensione e l’impatto. Esiste ora un embrione in Rai, un piccolo gruppo di lavoro nato a cavallo della gestione Gubitosi e Campo dall’Orto. Potrebbe diventare un’agenzia interna a disposizione delle testate del nuovo sito di informazione WebRai che sta costruendo Carlo Verdelli. Non mi dispiacerebbe lavorarci sopra». Giornalista tra le più apprezzate per le inchieste realizzate dalnoto programma della Rai, la Gabanelli ha cominciato a collaborare con l’emittente nel 1982. Adottata da Giovanni Minoli nella squadra di Mixer a fine anni ’80, la giornalista piacentina ha lavorato come inviata in molti scenari di guerra, dalla Ex Jugoslavia al Vietnam, dalla Somalia alla Cecenia.
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