Marina La Rosa, ex concorrente del GF, sul caso Bettarini-Russo: “Più che assassino è vittima”
Marina La Rosa, ex concorrente del Grande Fatello (prima edizione) scrive una lettera per dire la sua sul caso Bettarini-Russo e bacchetta il Grande Fratello Vip.
“Caro Dago, ho finalmente visto la puntata del Grande Fratello vip e non ho saputo resistere dallo scriverti“. Così inizia la lettera che Marina La Rosa, concorrente del Grande Fatello nella prima edizione – nel 2000, eliminata dopo 72 giorni nella casa -, ha scritto a Dagospia.com. Marina vuole dire la sua su quanto accaduto rispetto alla questione Bettarini-Russo: “Credo, tra l’altro, di poter vantare una certa autorevolezza per commentare il (triste) clamore mediatico creatosi attorno a questa formula di reality“.
“Si sa – scrive Marina – che questo “peggio” fa audience. (…) si è pensato bene di montare un caso inesistente: protagonisti i due energumeni muscolosi che tutto sembrano tranne che due geni“. Ed ecco che la ex concorrente analizza la situazione: “Bettarini non sarà stato di certo un gentleman, ma non ha fatto niente di diverso da ciò che fanno la maggior parte degli uomini, piuttosto trovo alquanto bizzarro che due delle donne all’interno della casa facciano parte della stessa lista“.
Si passa poi al caso più scottante quello di Clemente Russo: “In quanto all’ “assassino”, Clemente Russo per intenderci, trovo più che esagerata l’accusa di istigazione al femminicidio.. Quando è stato formulato il maldestro atto d’accusa dallo studio televisivo nei suoi confronti, lui – dopo aver pensato fosse uno scherzo – ha abbozzato una frase del tipo “il reality è reality”. Nulla di più vero. Il campione è stato addirittura chiamato a scusarsi pubblicamente per ossequiare il finto buonismo, che deve pur sempre regnare nel tubo catodico“. Sottolinea poi Marina: “Più che assassino è solo la vittima sacrificale della puntata, da esporre sull’altare della sacra audience. Io non ci sto. Io sto con Clemente, nu brav’ uaglione“.
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