Jannah Theme License is not validated, Go to the theme options page to validate the license, You need a single license for each domain name.
Detto da loro

“Paolo Conticini show” al Policlinico Gemelli per la “Giornata Nazionale del Sollievo”

L’attore ha stregato tutti, grandi e piccoli pazienti, cantando due canzoni con una voce che nulla aveva da invidiare a quella delle star della musica. Alla fine della performance grandi applausi e un annuncio: mi vedrete presto in “Provaci ancora Prof”.

 

Quando la presentatrice dello spettacolo allestito al Policlinico Agostino Gemelli in occasione della “Giornata Nazionale del Sollievo” Paola Saluzzi ha annunciato sul palco l’attore Paolo Conticini, tutti, ma soprattutto le signore, hanno applaudito pensando di ascoltare un discorso o una poesia recitata come solo lui sa fare.

Invece Conticini ha sorpreso la platea dichiarando di voler cantare una canzone. Ha preso il microfono e con voce profonda ha intonato “La voce del silenzio”, brano del 1968 cantato da Tony Del Monaco. Gli spettatori prima sono rimasti a bocca aperta, poi hanno iniziato ad applaudire durante il ritornello. Terminata la canzone Paolo Conticini ha ricordato che le immagini di questo spettacolo venivano trasmesse dalle televisioni di tutte le stanze dei pazienti e ha detto che voleva fare loro un regalo interpretando un brano di un cantautore amatissimo: Claudio Baglioni.

Ha quindi intonato “Avrai” con lo stesso timbro del grande artista romano e stavolta l’applauso è partito alle prime note. Sceso dal palco, ha svelato di avere anche un robusto repertorio canoro “anni ‘40” perché suo nonno, quando lo portava con sé a pescare, mentre attendeva speranzoso che il pesce abboccasse all’amo cantava questo tipo di canzoni.  Poi ha dichiarato che a luglio inizierà a girare un film per il grande schermo mentre a ottobre tornerà sul set per l’ottava stagione di “Provaci ancora Prof”.

“Ci tenevo tanto a partecipare oggi a questo evento” ci ha raccontato, “perché credo che il sollievo passi comunque per la gioia. Una bella canzone non può non arrivare al cuore di tutti: i malati ma anche i familiari dei malati che vivono lo stesso dolore oltre che l’impotenza di non poter fare “l’impossibile” per il loro congiunto. Spero che le mie canzoni siano riuscite a strappare un sorriso a chi le ascoltava. Fosse anche uno solo io ho già vinto”.

Pulsante per tornare all'inizio