Era inevitabile. Era inevitabile che la scomparsa di David Bowie si traducesse in un irrefrenabile voglia di sviscerare il suo passato. Per ripescare vecchi aneddoti, vecchie storie, insomma qualcosa che faccia ancora (e di nuovo) notizia. Dunque era altrettanto inevitabile che molto giornalisti si mettessero sulle tracce di Amanda Lear, protagonista di un antico amore proprio col Duca Bianco. Alla fine, il quotidiano La Stampa è riuscito ad accaparrarsi un’intervista. E Amanda ha raccontato di quella passione nata negli anni Settanta a Londra. Lui si innamorò di una sua foto, quella scattata per la copertina di un disco dei Roxy Music, ‘For your pleasure’: “Era il 1973: ero un po’ hitchcockiana, aggressiva, con una pantera al guinzaglio. Bowie vide quella foto e si fissò su di me. Mi voleva conoscere“.
Ai tempi Bowie era “nella sua fase Ziggy Stardust. Basta con i cantanti rock dai capelli lunghi e i jeans sdruciti: finalmente aveva portato in quel mondo un look diverso, dandy e raffinato. Era splendido“. Una notte la Lear sentì squillare il telefono: era Marianne Faithfull. Le disse “ti passo qualcuno“, quel qualcuno era proprio Bowie. Dopo un po’ la Lear si ritrovò a causa di quell’uomo così misterioso, carismatico, magnetico. La Faithfull li lasciò da soli, non è difficile immaginare cosa sia accaduto. Ai tempi David era ancora sposato con Angie: “Manco lo sapevo – continua la Lear – Pochi giorni dopo ero a casa mia con Bowie. Squilla il telefono ed era lei. Mi dice: ‘Sono la moglie di David, me lo passi?’. Lì ho scoperto la sua esistenza. Dopo ci siamo conosciute e anche frequentate. Comunque il loro matrimonio stava finendo“.
La relazione è andata avanti circa due anni, Amanda con lui è andata da Londra a New York e a Berlino. Alla fine si è “stufata di seguirlo“. E poi lui era tossicodipendente, il che di certo non facilitava le cose. In ogni caso, Amanda non può che esprimere gratitudine nei suoi confronti: “Gli devo molto. Fu lui a dirmi: ‘Hai una voce eccezionale, devi cantare’. Io non ci avrei mai pensato. E invece lui ci credeva davvero. Mi pagò corsi di canto e di ballo. Poi iniziai a cantare con lui, ho imparato tanto. Alla fine proprio in Germania incisi il mio primo disco. E lì ci lasciammo“.