“Forlì, Roma, Milano Marittima, Bologna… Sono stufo delle rincorse in ospedale in shock anafilattico per colpa della mia allergia alla caseina e della poca attenzione ad un problematica così grave da parte delle istituzioni e di molte attività di ristoro“: così si è sfogato Aldo Montano sulla sua pagina Facebook dopo l’ennesimo episodio causato alla sua intolleranza. Venerdì 13 novembre si trovava, secondo le prime ricostruzioni, in un ristorante di Forlì. Stava mangiando dei grissini al pecorino e salvia quando, d’improvviso, si è trovato nuovamente vittima della suddetta reazione. E’ stato trasportato subito al Morgagni-Pierantoni, gli hanno fatto delle iniezioni di cortisone e adrenalina e poi, per fortuna, il pericolo è passato. Si è sentito meglio. Ciò non significa, però, che la situazione sia risolta.
E lo schermidore se la prende, appunto, sia con le istituzioni che con i ristoratori, facendo anche l’esempio di quel “bimbo inglese di 7 anni morto poco fa in un ristorante della costiera Amalfitana: stessa mia allergia stessa superficialità degli operatori del settore“. Aldo ringrazia invece tutti gli operatori dell’ospedale di Forlì “per l’intervento professionale e tempestivo“: in effetti hanno risolto la questione in tempi brevissimi.
Il messaggio dello schermidore punta a sensibilizzare e anche denunciare, con ogni probabilità l’ha pubblicato nell’intento di catturare l’attenzione e ha raggiunto il suo obiettivo perché la notizia sta rimbalzando sui media di tutto il Paese. Speriamo che non finisca così, con un po’ di rumore. Speriamo che il problema venga affrontato una volta per tutte, anche perché riguarda più persone di quanto si possa immaginare.
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