Sara Tommasi: “Andrea Diprè mi ha sfruttata”. Tutta una messa in scena?
Domanda: secondo voi una donna vittima di sfruttamento da parte di un uomo, gira un video di “denuncia” avendo cura di alzarsi prima la canotta in modo da mostrare l’ombelico? Secondo noi, no. E invece è proprio quello che ha fatto Sara Tommasi prima di realizzare un messaggio poi puntualmente pubblicato su Facebook, tramite cui annuncia l’annullamento delle nozze con Andea Diprè (in programma per il 10 giugno a Montecarlo, stavano pure organizzando i pullmann e promettevano deliri di ogni tipo) e punta il dito contro di lui, dichiarandosi vittima di una manipolazione bella e buona. “Io non c’entro nulla“.
Spiega di essere rinsavita anche grazie a una tale Marica e rende noto anche il suo temporaneo “ritiro dalle scene” (?), sottolineando dunque di voler fare “un po’ come Mina”. Eh già, siamo là. Che differenze ci sono fra Mina e Sara Tommasi? Poche dai. Ed entrambe si ritirano dalle scene giunte a un certo punto della loro carriera.
Comunque. La Tommasi giura che se ne andrà per un periodo a Terni (sua città d’origine, dove ancora abita la famiglia) e si dichiara contraria a qualsiasi forma di sfruttamento nei confronti delle donne. Ha fatto tutto di Diprè. Anche quelle scenette a base di nudità e sesso, tutto opera di Diprè. Sara è stata costretta, e poco importa che sorridesse “beata” e si mostrasse più che consenziente. Ha fatto tutto Diprè. Dunque lei si dichiara così, sia pur indirettamente, del tutto incapace di intendere e di volere. Non ci sono altre spiegazioni. E lui, intanto? Lui fa finta di nulla, per il momento, e continua a sguazzare fra droghe e donnine nude. E se fosse tutta una messa in scena da parte di entrambi? Ma fino a che punto possono arrivare il degrado morale e la sete di popolarità?
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