Belen Rodriguez sa che si parla spesso di lei. Tutti i giorni, in tutta Italia, principalmente per la sua avvenenza. Lo sa e fondamentalmente era questo il suo obiettivo. Perché essere famosa, essere una showgirl, essere la regina dei social network coincide con il rendere virale il proprio nome. Certo, dinanzi a simili fenomeni ci sono i pro e i contro. La caliente argentina ha tante occasioni lavorative, da diversi anni viaggia sulla cresta dell’onda, ha anche dimostrato di non essere una meteora. Un esempio? Il video di Amarti è folle, che fa parte della colonna sonora del film Non c’è 2 senza te di cui è anche co-protagonista insieme a Fabio Troiano e Dino Abbrescia, in sole due settimane ha totalizzato circa 700mila visualizzazioni. Su Instagram a breve raggiungerà di due milioni di follower, su Facebook ne ha quasi 4 milioni. E il rovescio della medaglia, allora, qual è? Va cercato nei commenti.
BELEN, AMARTI E’ FOLLE: VIDEO UFFICIALE
Perché sono tanti gli internauti che usano queste piazze virtuali per dire le peggio cose a Belen, per criticarla, per scrivere frasi a dir poco volgari. Spinte. Crude. “C’è gente – spiega Belen tramite Il Corriere della Sera – che si inventa account finti per insultarmi. Siccome si tratta di persone che rosicano, io li considero complimenti”. E fino a qua è ironica. Poi si fa più seria per aggiungere un altro concetto: “In Rete è pieno di frustrati che si nascondono dietro una tastiera anche se a volte mi fa paura pensare che qualcuno possa passare dalle parole ai fatti“. In effetti è meglio non abbassare l’attenzione, in tal senso. Ma non c’è questo rischio: lei ci pensa eccome. Così come pensa a suo figlio Santiago e al momento in cui inizierà a confrontarsi con i social network. C’è ancora tempo, visto che ha soli 22 mesi. Ma già sappiamo che, sul conto di sua madre, leggerà anche cose poco carine. Che fare, dunque?
“Cercherò – è la risposta di Belen – di tenerlo lontano da Facebook il più a lungo possibile… Nel frattempo gli spiegherò che questo è il prezzo da pagare per chi fa il mio lavoro. Però credo anche che avrà qualche vantaggio dall’essere mio figlio“.
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