Felicitazioni

Michela Quattrociocche: “Se l’Italia vince i Mondiali, chiameremo nostra figlia Italy”

Michela Quattrociocche è in partenza per il Brasile insieme alla figlia Aurora (nata il 18 aprile del 2011) per accompagnare il marito Alberto Aquilani durante l’avventura dei Mondiali. Negli ultimi anni l’attrice lo ha seguito in giro per l’Europa – dall’Inghilterra a Milano per poi stabilizzarsi a Firenze dove il centrocampista gioca attualmente con la Fiorentina – e soprattutto si è fatta vedere spesso in tribuna. Come mancare in un’occasione così speciale? Questa volta però Michela dovrà stare attenta a non stancarsi troppo, visto che è al quarto mese di gravidanza: “E’ una femmina e io sono felicissima – ha dichiarato attraverso le pagine del settimanale Chi Io sono per le donne”. Al contrario Aquilani inizialmente non l’ha presa poi così bene, visto che ha sempre sognato di avere un maschio: “Ora però è felice”.

La Quattrociocche non ha dubbi sul nome: sicuramente vuole che abbia a che fare con la Nazionale. “Oggi scherzavo con Alberto – ha ammesso – gli ho detto: ‘Se l’Italia vince, la chiamiamo Italy'”. La ventisettenne romana non ritiene affatto che la gravidanza sia il momento più bello della vita di una donna, visto che in questo periodo ha molto spesso la nausea e tanto sonno. Quando aspettava Aurora è addirittura ingrassata di ben ventitré chili, mentre adesso sembra più attenta a non “vivere nel frigorifero”. Mai dire mai. Mancano ancora cinque mesi al parto e di tempo per mangiare ce n’è.

E allora perché Michela ha deciso di affrontare l’esperienza una seconda volta? E pensare che per dedicarsi anima e corpo alla famiglia ha addirittura messo da parte il lavoro (è dal 2010 che non partecipa ad un film o una serie televisiva). Tutto questo esclusivamente per sua figlia: “Il passo indietro lo fanno sempre le donne – ha detto – E poi nel mio caso ad Alberto che dici? Rallenta? Comunque a me una bambina bastava. Ero già contenta così. Ma una sorella è un bene prezioso“.

Foto by LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Samantha Suriani

Toglietemi tutto, ma non la musica, il buon cibo…e la tinta rossa. Potrei diventare pericolosa.

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