Santanchè vs D’Amico: “Se avesse una telecamera nelle mutande…”
La temperanza, la classe e il savoir fare di Daniela Santanchè sono noti a tutti, in ogni angolo dello Stivale. E’ una donna che non urla mai in pubblico, sempre composta, estranea a qualsiasi forma di volgarità. Davvero gradevole sentirla e vederla in azione, non c’è che dire. Un vero piacere, dunque, scoprirla fra gli ospiti di Tango, il late talk in onda su Sky Tg24. Come prevedibile, la Pitonessa ha tirato in ballo Silvio Berlusconi difendendolo a spada tratta e mostrando profonda indignazione per il fatto che sia stato “privato” dei diritti civili (non può, per esempio, firmare i referendum promossi dalla Lega). La D’Amico ha subito ribattuto: “Da che mondo e mondo i condannati perdono i diritti civili“. Apriti cielo. E’ stato come se avesse sventolato un manto rosso davanti a un toro. La Santanchè è partita in quarta: “Vedo che lei vive sul pero, che continua a vivere sul pero, io invece vivo con piedi e tacchi ben piantati in terra“.
Il co-conduttore Giuseppe Cruciani passava dalla risatine sotto i baffi al tentativo di sedare la discussione, senza tuttavia grandi risultati. Il botta e risposta fra le due donne è andato avanti per lunghi minuti, fino a quando Daniela ha sganciato la bomba (sempre con l’obiettivo di “assolvere” l’ex Premier): “Guardi, il giorno in cui le metteranno una telecamera a lei addosso stia pur certa che il giudice scoverebbe qualche reato. Soprattutto poi se le mettono la telecamera nelle mutande…“. La Santanchè è una certezza per tutti noi.
Ora. Impossibile non vedere in questa stilettata un riferimento alla vicenda che vede protagonista la D’Amico e la presunta relazione con Gigi Buffon, il quale per lei avrebbe lasciato Alena Seredova. E, al di là di ogni responsabilità, chiunque al posto della giornalista avrebbe fatto una gran fatica a mantenere la calma dinanzi a una battuta simile. Ma lei c’è riuscita. Ha incassato con un self control da Oscar, riportando il discorso su un piano più generico: “Tra l’essere spiata e derogare a una legge che non viene applicata preferisco essere spiata. Io e lei abbiamo posizioni diverse, on. Santanché, e non sto dicendo che le sue siano sbagliate. Ma io penso che quando un uomo è condannato in tre gradi di giustizia sia colpevole e che la giustizia abbia fatto il proprio corso“. Uno a zero per Ilaria. Palla al centro. Tanto, al limite, a pararla potrebbe pensarci Buffon…