C’eravamo tanti amati. Anzi, si erano tanti amati (forse). E adesso, invece, si fanno la guerra tramite i media come due persone senza arte né parte ma in cerca di notorietà. E diciamolo: la vicenda che vede protagonisti Valeria Marini e il marito Giovanni Cottone lascia assai perplessi. Perché non ce lo saremmo aspettati da lei, sempre protettiva nei confronti della propria vita privata, nonostante l’immagine pubblica da panterona sexy e un po’ svampita; e non ce lo saremmo aspettati nemmeno da lui, imprenditore con qualche grana finanziaria e qualche vicenda poco chiara alle spalle, ma tutto sommato uomo finora discreto e composto. Comunque. Il botta e risposta pubblico sta continuando. Ahinoi. E se ieri, 7 maggio, abbiamo riportato la smentita di Cottone circa la “consumazione” di quest’unione coniugale e altre dichiarazioni intrise di rancori, adesso la palla passa di nuovo alla Valeria. Che non intende mandar giù alcun boccone e, tramite un comunicato stampa, ribadisce e conferma tutte le parole pronunciate qualche giorno fa.
Nel foglio in questione Valeria definisce “maliziosa” la replica del consorte e risponde “per rispetto verso il pubblico che le è affezionato“, facendo sapere che sta soffrendo “per la difficile decisione che ho dovuto necessariamente prendere, ma anche per le insinuazioni e le cattiverie che mi stanno perseguitando“. E si riferisce in primis al “suo” Giovanni, naturalmente: “Il mio matrimonio non è mai cominciato, perché non è mai cominciata una comunione di vita e di programmi condivisi, come dovrebbe essere tra marito e moglie. Ci sono matrimoni che si consumano nella noia e matrimoni che non si possono consumare perché non si realizzano concretamente, rimanendo solo un titolo senza il racconto della quotidianità. Come è successo a me, vorrei che venisse scritto un finale, onorando i sentimenti e i valori ai quali sono stata educata“.
Frase sibillina, quest’ultima. Forse spera ancora che la situazione migliori, che si trovi un equilibrio per salvare questo legame? No, almeno non pare. La Marini, piuttosto, si mostra sempre più determinata nella volontà di ottenere l’annullamento alla Sacra Rota. Cottone, però, è intenzionato a darle parecchio filo da torcere: “No, questo mai, sarebbe un sacrilegio e non potrei assolutamente“. I due si incontreranno la prossima settimana nel tentativo di trovare un accordo civile e pacifico: ci riusciranno? Di certo le notizie in merito non tarderanno ad arrivare…
Foto Mario Cartelli/LaPresse