Gianna Nannini, presunta evasione fiscale: sequestrata la villa a Siena
Ogni tanto arriva la notizia che qualche personaggio noto ha qualche problema col fisco. Questa volta la protagonista è una delle rocker più famose del panorama musicale italiano: si tratta di Gianna Nannini. A quanto pare avrebbe evaso tre milioni e settecentocinquantamila euro in un periodo compreso tra il 2007 e il 2012, interponendo tra la Gng Musica srl (la società milanese di sua proprietà) e la Sony e l’Universal (le sue case discografiche) una società di diritto irlandese (Bad&Worth Limited) ed una di diritto olandese (Z-Music Enterprise B. V.).
La società irlandese avrebbe acquistato un appartamento a Londra da più di un milione di euro nel prestigioso quartiere di South Kensington. Per questo motivo è stata messa sotto sequestro la sua villa a Siena insieme alle scuderie, ai magazzini e all’autorimessa. La difesa della Nannini nega assolutamente e spiega che Bad&Worth Limited sarebbe una società gestita dall‘ex manager dell’artista perché “le strutture e i professionisti olandesi sono da sempre specializzati a negoziare gestire e tutelare diritti immateriali”.
Però delle prove contro la cantante senese ci sono e si trovano nei computer della Gng Musica srl: “a ben spiegare il sistema fraudolento sarebbero delle mail – riporta Il Corriere della Sera – come quella in inglese, ore 16.44 del 29 aprile 2008, trovata nei computer della Gng Musica srl, e nella quale il fiscalista della cantante, nel definire una certa contrattualistica, specificava all’avvocato inglese David Irving quale dovesse essere il flusso delle royalties e anticipava che si stava valutando se tale struttura fosse ancora idonea o da modificare”.
Inoltre una quota di questa evasione – centoventiseimila euro – sarebbe stata realizzata togliendo dalle dichiarazioni costi “inerenti attività canora” e che invece secondo l’accusa non sarebbero serviti per i palchi dei concerti, ma per arredi e decorazioni per il bosco di una casa che la Nannini possiede a Piacenza. Come andrà a finire?
Foto by LaPresse/Mattia Gravili