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Fabrizio Corona, tentato suicidio: la smentita del fratello Federico

E’ da ieri, 27 novembre, che circola la notizia secondo cui Fabrizio Corona avrebbe tentato il suicidio in carcere. Notizia lanciata dal settimanale Oggi, che in un brevissimo lasso di tempo s’è sparsa lungo tutto lo Stivale. Ma che ad alcuni – noi compresi – è apparsa poco convincente. Prima di tutto perché Corona, sia pur a modo suo, è un uomo affamato di vita. Un guerriero. Secondo, perché compiere un simile gesto tappandosi il naso e la bocca con dei cerotti non sarebbe proprio nel suo stile. Insomma, uno come Fabrizio – al limite – sceglierebbe un modo più sottile, eclatante, originale.

Comunque. In serata è arrivata la smentita ufficiale. Tramite un video. Davanti alla macchina da presa è apparso Federico Corona, suo fratello minore. Con la barba lunga e l’aria evidentemente infastidita. “Noi ci sentiamo di dire – ha cominciato il ragazzo – che tutto questo è clamorosamente falso, infondato, diffamatorio, che gli avvocati vanno quasi quotidianamente a trovare Fabrizio e assicurano che Fabrizio non ha mai assolutamente pensato di poter arrivare a compiere un gesto folle“. Anche loro, i familiari, si recano spesso da lui e quindi tengono sotto costante controllo le sue condizioni. “Ci sentiamo di dire – ribadisce Federico – che siamo indignati per tutto questo. Il settimanale ‘Oggi’ ha scritto che Fabrizio in carcere ha conservato un atteggiamento spavaldo: è falso clamorosamente anche questo perché Fabrizio si sta comportando come un detenuto modello e ha un rapporto civile con gli altri detenuti“.

Federico parla di “sciacallaggio mediatico” e questa volta ha ragione. Parla di “un vero e proprio attentato ad un uomo che dopo dieci mesi sta scontando la sua pena a testa alta senza mai mollare. Ma qual è il motivo di tutto questo?“. Eh, bella domanda. Il motivo è abbastanza semplice e immediato: far notizia. E, mettendoci Fabrizio Corona di mezzo, la notizia è praticamente assicurata. Certo, forse sarebbe opportuno non dimenticare che stiamo parlando di un giovane uomo chiuso dietro le sbarre da quasi un anno. In un Paese in cui, per reati ben più gravi, si ottengono gli arresti domiciliari se non – addirittura – la libertà.

Foto by Kikapress

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