C’eravamo tanto amati. Sono ormai lontani i tempi de Il mio nome è mai più, canzone per beneficenza cantata dai colleghi e amici Piero Pelù e Lorenzo Jovanotti insieme a Luciano Ligabue (la triade Liga-Jova-Pelù). Era il 1999. Dopo quasi quindici anni l’amicizia tra Pelù e Jovanotti sembra non essere più quella di una volta. Pelù però ieri, 24 novembre, ha voluto scusarsi con Jovanotti per alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista radiofonica a Radio 24, nella quale lo criticava per le sue scelte politiche. Il cantante toscano ha deciso di chiedere perdono attraverso un messaggio sulla sua pagina ufficiale di Facebook. “Ho offeso Jovanotti in un’intervista radiofonica e mi scuso ufficialmente con lui“.
Forse è stato troppo impulsivo. A mente fredda pensa che nessuno abbia il diritto di giudicare gli altri per le proprie idee nella vita, nella musica e nella politica. Per lui questo atteggiamento è sterile e inutile. Un po’ come entrare in una discussione sulla soggettività della bellezza. Non si dovrebbe accusare un’altra persona solo per il fatto di essersi espressa o schierata col bianco piuttosto che col nero o col rosso: “A me interessa solo la purezza e ritengo che se Lorenzo ha fatto certe scelte lo ha fatto con grande onestà“. Piero ha definito Lorenzo uno che salta sempre sul carro dei vincitori, riferendosi al suo avvicinamento a Matteo Renzi: “In questi anni Jovanotti non ha mai smesso di saltare sul carro prima di D’Alema, poi di Veltroni e ora di Renzi”, ha dichiarato ai microfoni della radio.
Ora però Piero chiede scusa per queste sue parole così affrettate anche perché la politica non dovrebbe entrare nel mondo della musica e creare così dei litigi: “Ognuno è libero e responsabile di esprimersi e rapportarsi come meglio crede con la realtà che lo circonda. W la musica“.
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