
Sofia Loren è Sofia Loren. Come lei, nessuna mai. E gli italiani la amano alla folia, questo era già ben chiaro ma ieri – 20 novembre – è arrivata l’ennesima conferma. A bordo di una Bentley, la celebre attrice è apparsa in Via Condotti, altrettanto celebre strada nel cuore di Roma. Vestita di rosso dalla testa ai piedi – se lo può permettere – con un tailler pantalone che metteva in risalto la sua figura ancora perfetta, un paio di stivaletti, la messa in piega realizzata ad hoc e gioielli a dir poco preziosi, la Loren ha varcato la soglia della boutique Damiani per fare il suo “dovere” di testimonial. Tempo qualche secondo e la folla è letteralmente andata in delirio. Urla a gogò, fotografie fatte in tutti i modi e da tutte le angolazioni possibili, qualche spintone per avvicinarsi il più possibile. La guardavano, cercavano di sfiorarle, di parlarle. O semplicemente di guardarla da vicino, almeno una volta nella vita. Poi c’è stata la conferenza stampa.

Sofia Loren, oltre a quelli di testimonial, veste anche quelli di stilista: in occasione della riapertura del negozio romano, infatti, la griffe in questione ha lanciato una nuova collezione che porta il suo nome (Sophia Loren Masperpiece, per l’esattezza); lei, del resto, ha sempre amato moltissimo i gioielli: “sono una cosa meravigliosa – ha detto – Ho in mente tutti quelli che mi ha regalato mio marito. E se non sono preziosi, ricordano per sempre momenti d’amore“.
La Loren ha anche partecipato alla cena organizzata presso il magnifico Palazzo Doria Pamphilj; ad accompagnarla, la sorella Maria Scicolone e la nipote Caterina Floriani. In tutto c’erano 170 ospiti, selezionati – manco a dirlo – uno a uno con estremo rigore e nel segno di un indiscusso prestigio. Per la serata ha cambiato mise, scegliendo una giacca argento ricamata e pantaloni bianco. Tutto by Giorgio Armani: “Un amico – ha detto dello stilista – con lui mi sento a casa“. Non è mancato un consiglio per la giovani che aspirano a fare il suo stesso mestiere: “Le invito a ripetere: ‘devo farcela’“.
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