
Questa vicenda non appartiene alla cronaca rosa né tantomeno al gossip, ma vogliamo occuparcene ugualmente. Perché il protagonista è un personaggio noto e sopra le righe. E perché il finale è lieto, sotto molti punti di vista. Sì, Lapo Elkann è decisamente un tipo sopra le righe. Puoi amarlo oppure detestarlo, ma di certo non lascia indifferenti. Ne ha combinate di tutti i colori: è stato protagonista di scandali, ha intuizioni geniali, è una sorta di icona fashion, passa con destrezza dai panni di ricco rampollo a quelli di ribelle doc. Ed è capace di slanci grandi quanto inaspettati, Lapo. Come quello che l’ha portato a rendere pubblica una delle sue verità più scomode e dolorose. Per farlo ha scelto le pagine de Il Fatto Quotidiano. Quand’era ragazzino, Lapo è stato violentato.
“Da quando ho compiuto 13 anni – racconta – ho vissuto cose dolorose che poi mi hanno creato grosse difficoltà nella vita. Cose capitate a me e ad altri ragazzi. Parlo di abusi fisici. Sessuali. Mi è accaduto. Li ho subiti“. Tirare fuori questo scheletro dall’armadio, nonostante lui sia soltanto una vittima, è dura. Ma va avanti ugualmente, per un motivo ben preciso. Lo stesso che ci ha spinto, oggi, a uscire “fuori tema”. “Altre persone – continua Lapo – che hanno vissuto cose simili non sono riuscite ad affrontarle. Il mio migliore amico, che era in collegio insieme a me, ha vissuto cose simili a quelle che ho vissuto io. E si è ammazzato un anno e mezzo fa“.
Questi traumi non passano, dunque tanto vale metterli al servizio degli altri e tramutarli in strumenti d’aiuto. Elkann vuole “aiutare chi ha passato quello che ho passato io. Sto pensando a una fondazione. Parlare è giusto, ma facendo qualcosa di utile, di positivo“.
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