
Tinto Brass ha sempre amato dare scandalo. Il sesso e il suo particolare rapporto col potere e con i soldi sono i temi centrali di molti suoi film. Ama le donne e il loro fondoschiena, parte che predilige in assoluto perché “il lato B – ha spiegato alla Mostra del Cinema di Venezia durante la presentazione di Istintobrass – è particolarmente efficace per esprimere la personalità di una donna e tutto ciò che c’è intorno”. Però quando si tratta della sua vita privata non c’è nessun siparietto provocatorio, ma solo tanta attenzione. Il regista è stato sposato per quasi cinquant’anni con la sceneggiatrice e collaboratrice Carla Cipriani (morta nel 2006). Dietro ogni grande uomo, c’è una grande donna. Brass l’ha sempre sostenuto: dietro i suoi più grandi successi c’è sempre stato il lavoro della Cipriani e la vera mente e fonte d’ispirazioni di tutti i film era proprio lei.
Una vita insieme e due figli: Beatrice e Bonifacio. Poi la scomparsa della donna a settantasei anni. Pare che dopo tanto tempo Brass abbia trovato nuovamente la serenità. Attualmente vive con la psicoanalista, ex avvocato e attrice Caterina Varzi. Ottant’anni lui e quaranta lei. Una lieve – ma lieve – differenza di età. Però Giovanni (vero nome del regista) sembra essere di nuovo felice con lei: “Sposerò Caterina Varzi perché è la donna che più ho amato – riporta Il Gazzettino – Dopo la mia prima moglie Carla Cipriani, che tutti chiamavano Tinta; Caterina è la donna che più mi ha dimostrato amore. Mi è stata accanto nel momento difficile della malattia. Senza di lei non sarei qui. E poi è bella, tanto bella, è sexy, intelligente“.
Brass si sposa perché al giorno d’oggi la vera trasgressione è l’amore. O è almeno così la pensa lui. I due si sono conosciuti nel 2008 (a due anni di distanza dalla scomparsa della moglie) e non si sono mai lasciati neanche per un attimo. Quando l’anno dopo il regista ha avuto un ictus che gli ha tolto la parola e la memoria, lei gli è stata sempre accanto: “Quando ho ripreso coscienza ed ero immobile e non riuscivo a parlare. La verità è che ho pensato anche al suicidio. Invece eccomi qui. Caterina mi ha riportato alla vita e alla memoria partendo da quello che ho più amato, il cinema“.
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