Carlo Cracco e signora, da chef a Masterchef
Alle spalle di un grande uomo c’è sempre una grande donna: nel caso di Carlo Cracco, lo chef bello e tenebroso diventato celebre per la sua partecipazione al talent show di cucina “Masterchef”, quella donna si chiama Rosa Fanti. Romagnola, 30 anni, in un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato di come si sono conosciuti e innamorati ormai 5 anni fa, prima che lo chef 47enne diventasse famoso.
Gentile, determinata e riservata, la bionda Rosa ha folgorato Cracco a un evento in cui lui cucinava e le curava le pubbliche relazioni. A fare il primo passo è stato lo chef tutto d’un pezzo, mandandole un messaggio («Piacere di averti conosciuto»), prima di presentarsi in ufficio con una scusa: «Volevo dare un’occhiata al posto», le disse, ma lei non si lasciò accalappiare. «Ma non l’ha visto l’altro giorno?», gli rispose, dando il via a un corteggiamento serrato che ha portato a una relazione che dura da 5 anni: in mezzo, la nascita del piccolo Pietro, figlio della coppia (Cracco ha altre due bambine da un’altra unione, Sveva e Irene, di 10 e 6 anni). «È un bimbo buonissimo. Diciamo che mi dà più da fare Carlo che Pietro. Passo più tempo dietro a lui».
Da quando è cominciata la loro relazione, Rosa gestisce gli impegni dello chef più famoso d’Italia, dopo il successo di “Masterchef” che lo ha proiettato addirittura sul palco del Festival di Sanremo e che ha fatto schizzare le vendite del suo libro “Se vuoi fare il figo usa lo scalogno”, mentre i fan adesso vanno a mangiare nel suo ristorante solo per chiedergli l’autografo. Ovviamente sotto la stretta “sorveglianza” di Rosa. «Io sono la parte solare di Carlo. Lui ha trovato in me, forse, quello che gli mancava per completarsi. Mi fa sempre impressione quando racconta che a colpirlo, di me, è stato il sorriso. Ma come, mi dico, è normale che una persona sorrida. Tutti lo fanno. Poi capisco che tutti lo fanno, forse, tranne Carlo fino a un po’ di tempo fa», spiega, ironizzando sulla fama da “musone” del suo compagno. «È un po’ cupo, vabbene. Ed è un testone. Ma è anche molto ironico. Ha avuto una formazione dura. È sempre stato uno che ha messo al primo posto il lavoro, le responsabilità, la fatica/dovere di emergere. Si è sempre concentrato più sul lavoro che sulle relazioni sociali. Ecco, io forse ho aggiunto questo tassello».
Oltre al ritrovato sorriso, Rosa è anche la musa dello chef. «Sì, c’è chi dice che lo abbia migliorato. Esiste un nesso tra la sua svolta lavorativa e quella privata, lo ammetto. Ma non sono la prima responsabile. Abbiamo condiviso le scelte insieme. Una delle cose belle tra noi è proprio questa: ci confrontiamo su tutto. Carlo si fida molto di me perché abbiamo una visione simile della vita e del lavoro. E soprattutto ha visto in me qualcuno che ha la sua stessa passione per il lavoro. Lui sa che quando gli do un consiglio è perché ci credo. Io ho accettato di fargli da spalla e lavorare dietro le quinte. Ho tirato fuori quella voglia di cambiamento che aveva dentro. Alla fine ho avuto ragione. E lui è contento».
Nonostante l’affiatamento (le litigate sembra non durino «non più di 5 minuti. Il muso non riusciamo proprio a tenerlo», dice lei), la coppia non pensa all’altare. «Non è nei nostri obiettivi. Siamo innamorati. Ogni sera vogliamo tornare a casa l’uno dall’altro. Non basta?».
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