
“Passata la tempesta uscirà fuori la verità che solo le autorità giudiziarie potranno stabilire al di là dei gossip, delle falsità o dei tentativi di difendere la facciata pubblica del cantante. Questo assurda agogna mediatica io non la volevo di certo, ma riprendermi la mia dignità…quello si“. Ecco il messaggio apparso ieri sul profilo privato di Anna Laura, l’ex compagna di Massimo Di Cataldo, che la notte tra giovedì e venerdì ha caricato su Facebook le immagini delle conseguenze delle botte prese dal cantante: un volto tumefatto e sanguinante con un agghiacciante feto abortito nella vasca da bagno. Numerose sono state le polemiche pro e contro la decisione di pubblicare gli scatti, ma Anna Laura spiega che questa era l’unica possibilità che aveva per far capire ai suoi amici e anche ai suoi genitori, tutti manipolati da Massimo, come fossero andate realmente le cose. Insomma possiamo parlare proprio di un gesto disperato.
Le foto scioccanti sono state rimosse dal profilo e la squadra mobile di Roma sta indagando sul caso per accertare proprio l’autenticità di queste immagini. Anna Laura in un’intervista fa delle dichiarazioni scioccanti. La visual artist ha spiegato di aver creato un quadro con il materiale biologico del suo aborto, intitolandolo “Le cose che ho perso”: “Lo so che può suonare folle per chi non fa il mio lavoro, ma quando ho abortito ho preso tutto quello che il mio corpo stava espellendo e l’ho messo su un quadro. L’ho fatto per non dimenticare e lo guarderò ogni volta che mi verrà la tentazione di perdonare. Se non mi crederanno, troveranno tutto nel mio quadro che ora è nascosto nell’armadio”.
Interviene anche l’ex moglie del cantante, Jorgelina: “C’è qualcosa che mi fa pensare che lei non stia raccontando tutta la storia. Credo che quella donna sia una persona squilibrata, che ha fatto molto male a me e a mia figlia”. Infatti proprio quando lei e Massimo erano ancora sposati, Anna Laura perseguitava il cantante fino a che Jorgelina non ha deciso di lasciarlo: “Massimo mi avrà tradito con 500 donne, ma lei non gli dava tregua, nemmeno quando lui pensava di ricostruire la famiglia”. E Di Cataldo cosa dice? L’ultimo messaggio risale a sabato, dopodiché farà parlare solo i suoi legali: “Ora il mio lavoro, seppur compromesso da questa imbarazzante vicenda, viene dopo, prima c’è la mia dignità di uomo. La verità verrà a galla. Io non temo poiché non ho niente da nascondere“.
Foto by Kikapress