“Tenerezza per la pseudointellettuale che definisce il suo sogno proibito un mestiere clo.clo. clo. Il livore è una brutta bestia, ahimè“: questo il messaggio apparso qualche ora fa sul profilo Twitter (che vanta oltre seicentomila follower) di Elisabetta Canalis. Un messaggio che, sia pur con toni moderati e un’evidente dose di diplomazia, lascia emergere un certo fastidio. Una certa stizza. La domanda sorge spontanea: a chi si riferisce Eli? Chi sarebbe la “pseudointellettuale” e chi “il suo sogno proibito”? La risposta, secondo noi, va ricercata nell’articolo apparso ieri sul Corriere della Sera a firma di Maria Laura Rodotà dal titolo George e le donne? Sono i contratti clo.clo.clo.
Il pezzo prende il via dalla recente rottura fra il divo hollywoodiano e Stacy Keibler per poi passare in rassegna tutte le sue ex fidanzate e mettere in luce la presunta durata a tempo determinato – diciamo così – dei legami in questione. Già l’incipit, in effetti, è piuttosto velenosetto: “Per ottenere un contratto clo.clo.clo – ben retribuito, non rinnovabile, quasi sempre della durata di due anni – bisogna essere carine ma non travolgenti, per non mettere in ombra il capo. Bisogna avere esperienza di show business e un bel portamento per affrontare l’incarico principale, cioè camminare sul tappeto rosso assieme al capo affiancandolo nelle foto“. La Rodotà non è mai stata una grande bellezza, ci pare giusto sottolinearlo.
A proposito della showgirl sarda, “poi c’è stata la nostra Elisabetta Canalis – racconta la nota e navigata giornalista – di cui molto è stato scritto. Lei si innervosiva, lui spaziava dal Nespresso ai film di culto come ‘L’uomo che fissava le capre’, e passava molto tempo in moto con amici maschi“. La battutina sugli “amici maschi” suona quasi noiosa, visto che è una faccenda trita e ritrita, ma tant’è. Diciamolo: la Canalis è stata fin troppo tollerante. Un’altra, al posto suo, di certo avrebbe usato toni più coloriti…
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